Salvini a Pesaro: conto di sapere il prima possibile il perché e per come – VIDEO

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PESARO – “Conto che possa essere reso noto il prima possibile il perché e per come”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini a Pesaro a proposito delle indagini dei carabinieri, coordinati da Procura di Pesaro e Dda, sull’omicidio in centro storico di Marcello Bruzzese, fratello di un pentito di ‘ndrangheta, che era sotto protezione. “Sono in corso indagini e non entro nel merito: analisi e rilevamenti per verificare le identità e le motivazione del crimini”, ha aggiunto accennando ad elementi utili che potrebbero arrivare agli investigatori dalle immagini di video sorveglianza. “Conto che possa essere reso noto il prima possibile il perché e per come. – ha proseguito – Ci tenevo ad esserci perché far passare le Marche e Pesaro come terra di ‘ndrangheta, mafia e camorra è qualcosa che non meritano. Il comparto sicurezza è assolutamente all’altezza del controllo del territorio”. Il ministro ha ricordato che in Italia ci sono circa “1.200 collaboratori e testimoni protetti, ampliando ai familiari si arriva a 6mila persone: vi è un ingente utilizzo mezzi e uomini delle forze dell’ordine. Chi ci dà una mano per combattere mafia, camorra e ‘ndrangheta deve avere lo Stato dalla sua parte”. Sul caso specifico di Marcello Bruzzese, ha concluso, “sono in corso tutti gli approfondimenti del caso”.

La vittima dell’agguato a Pesaro, fratello di un pentito di ‘ndrangheta, “non era componente attivo della criminalità, ma solo protetto e lui stesso si sentiva abbastanza protetto”. La rassicurazione è stata fornita al sindaco di Pesaro Matteo Ricci durante il Comitato per l’ordine e sicurezza che si è tenuto in Prefettura con la partecipazione del ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Per essere chiari – ha aggiunto il sindaco – non è arrivata la ‘ndrangheta a Pesaro. Ma lo Stato ha portato persone a proteggersi dalla ‘ndrangheta perché ritiene questo territorio più sicuro di altri”. Ricci ha apprezzato che lo “Stato abbia dimostrato la sua presenza perché è successa una cosa grave e c’è una paura nuova in città: era necessario dare un messaggio chiaro sul tema dei collaboratori di giustizia”. In ogni caso, ha riferito ancora Ricci, “abbiamo chiesto una riduzione dei collaboratori di giustizia sul nostro territorio. Anche la Procura è del parere che ve ne siano tanti nelle Marche, proprio perché ritenute un territorio più sicuro rispetto ad altri. E’ stato apprezzato – ha detto ancora il sindaco a proposito della riunione del comitato – il lavoro dell’amministrazione sulle telecamere che stanno dando un contributo alle indagini dei carabinieri e della procura. E’ importante tenere sempre la guardia alta”.

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