Sabato terzo appuntamento con “Terre di Mezzo”

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FANO – «Mi considero un poeta religioso e politico, una categoria pericolosa: quegli uomini che, se individuano un obiettivo, fanno un gran casino e coinvolgono tutti quelli che avvicinano per raggiungere il sogno» Gino Girolomoni

Sabato 28 marzo alle ore 18, presso la sede dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” di Fano, Via Arco d’Augusto – San Michele, prosegue l’iniziativa culturale “Terre di Mezzo” promossa dal Circolo culturale “J. Maritan” di Fano in collaborazione con altre associazioni del territorio (ACLI Provinciale, l’ Azione Cattolica diocesana, Argomenti 2000, Comunità Monastica di Montegiove e la Fondazione Girolomoni), con il terzo appuntamento, dedicato alla presentazione del libro “La Terra è la mia preghiera. Vita di Gino Girolomoni padre del biologico”, Ed. Emi. Interverranno Massimo Orlandi, autore del libro, e i figli di Gino Girolomoni, Samuele, Giovanni e Maria. Modererà l’incontro Francesco Torriani, presidente del Circolo culturale J. Maritain di Fano.

L’obiettivo dell’incontro è quello offrire un’occasione di confronto e di approfondimento su argomenti in grado di suscitare il desiderio di “cambiamento” e attivare percorsi virtuosi capaci di affrontare l’attuale crisi. Politica ed Economia sono due categorie che più di altre sono evocate quotidianamente come fondamenti del nostro vivere.

Quale speranza porre in esse perché producano nuovi percorsi in grado di farci uscire dalla crisi e come coniugarle per uno “sviluppo” capace di creare benessere e felicità per l’uomo? Crediamo importante per continuare a coltivare la passione per la buona politica e la buona economia, incontrare dei testimoni che, pur tra l’inevitabile limite umano, hanno saputo dare delle risposte concrete e autorevoli ai bisogni spirituali e materiali alle persone del loro tempo. Per questo motivo la scelta è caduta su Gino Girolomoni. Nell’anno dell’Expo che ha come tema “Nutrire il Pianeta. Energia per la vita” la testimonianza di Gino Girolomoni, padre dell’agricoltura biologica italiana, ci aiuterà a tornare a riflettere sul valore della creazione che ci è affidata, a partire dalla terra, per ritrovare il senso dell’attività dell’uomo e quindi tornare a riprogettare il nostro futuro.

Quello di Gino Girolomoni (1946-2012), contadino e mistico, marito e «monaco», è stato ritornare alla terra, rivivere l’affetto per il lavoro agricolo come contatto vivo e vivificante con il creato. Grazie a tale passione, scaturita da un cristianesimo radicale, Girolomoni ha costruito un’esistenza intessuta di progetti, opere e incontri: la rinascita di un monastero abbandonato, Montebello, ancor oggi luogo di spirito e silenzio per tanti e tante in ricerca; la creazione della prima cooperativa agricola biologica in Italia (“Alce Nero” oggi “Girolomoni”); l’impegno come amministratore pubblico e politico, è stato sindaco di Isola del Piano per 10 anni; la promozione di un’associazione nazionale di produttori biologici (AMAB). E, in tempi più recenti, l’impegno nella lotta contro gli Ogm, «la prova vivente che esiste il diavolo». Ermanno Olmi definisce «sacrale» la missione di impegno civile ed ecologico di Girolomoni.

Alla presentazione del libro sarà l’autore, Massimo Orlandi, che ci guiderà nella conoscenza di un autentico profeta del nostro tempo, capace di ritornare alla terra per trovare il Cielo. Un uomo che chiedeva ai suoi amici «di smettere di esistere per cominciare a vivere». Massimo Orlandi (Pratovecchio, Arezzo, 1965, è giornalista, ha dedicato molti suoi lavori al racconto biografico del cammino di crescita umana e ricerca spirituale di testimoni speciali. Tra i suoi libri, tutti pubblicati dalla Fraternità di Romena (di cui è uno dei fondatori), Prendi il largo (2002), Giovanni Vannucci. Custode della luce (2006), La forza della leggerezza (con Arturo Paoli, 2007), In molti giorni lo ritroverai. Incontro con Erri De Luca (2008), Invisibile agli occhi (con Wolfgang Fasser, 2010), Lettere da Romena (2012), Il morso del più. Incontri con Luigi Ciotti (2013).

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