Rivoluzione bike sharing, Ricci: «Sempre più città della bicicletta»

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PESARO – Scarica l’app Mobike in tempo reale, in conferenza stampa, il sindaco
Matteo Ricci. «Sbloccando» la nuova era del bike sharing a flusso libero: «E’
facilissimo, lo possono fare tutti», commenta dopo l’operazione. Il colosso che ha
lanciato il servizio a Shangai, nell’aprile del 2016, estendendolo nel 2017 a 200 città
in tutto il mondo, approda a Pesaro: «Tra le prime realtà medie in Italia a
sperimentare una forma del genere», dice il sindaco. Del resto, rimarca, «da due anni
siamo la città della biciletta». Ancora: «Legambiente, da ultimi contatti, sta
spingendo sempre più per fare della bicipolitana l’esempio nazionale da seguire. In
questi mesi ce l’hanno copiata a Rimini, Firenze, Parma, Padova, Cosenza, Foggia.
L’associazione sta ragionando anche sull’accordo con l’Anci, per assegnare il nome
solo a chi rispetterà caratteristiche progettuali precise. Ovvero quelle che ci sono a
Pesaro». In sostanza: «Con i nostri tecnici spiegheremo agli altri cosa fare per avere il
riconoscimento di bicipolitana. Che per noi è elemento di marketing strepitoso».
Tuttavia, «per rafforzare l’identità della città mancava Mobike. Ossia l’introduzione
di un bike sharing moderno».
LA SFIDA – Si parte con 300 bici, distribuite tra centro e mare. Ma si potrà arrivare
fino a un massimo di 1200. «Per l’inizio è un numero giusto – va avanti Ricci -. La
gente si deve abituare gradualmente. Inclusi turisti, albergatori e pendolari.
Monitoriamo la situazione: più il meccanismo crescerà, più aumenteremo il numero.
In base a ciò che serve». Aggiunge il sindaco: «Scommetto sulla civiltà dei pesaresi,
non gioco in difesa. Credo che quello che è accaduto in altre città (riferimento ad
episodi di vandalismo, ndr) non avverrà qui. Poi, se ci sarà qualche cretino, agiremo
di conseguenza. Grazie a Mobike per l’investimento». Osserva Davide Lazzari
(Mobike): «L’azienda ritiene particolarmente interessante la rete pesarese di piste
ciclabili, cresciuta ancora negli ultimi cinque anni. Abbiamo visto che il cittadino è
propenso a utilizzare la bici sotto i 20 minuti e sotto i 3 chilometri. Il nostro bike
sharing è l’ideale per spostarsi in modo veloce, smart ed economico. Azzera qualsiasi
paura di furto della bicicletta. E il contesto territoriale favorisce la mobilità
sostenibile: qui la sicurezza è garantita dalla rete, molto spesso in sede propria.
Danneggiamenti e atti vandalici? Nonostante il clamore sulla stampa, oggi siamo
sotto budget rispetto a queste voci. In Italia stiamo facendo bene. E offriamo un
servizio di mobilità, specie per la gestione del primo e dell’ultimo miglio». Spiega
l’assessore Enzo Belloni: «E’ un intervento strategico. Sostituirà il vecchio bike
sharing (con 80 bici, ndr) che ha funzionato per un po’, ma che ora si stava
spegnendo. Si è creato entusiasmo e curiosità intorno alle Mobike: vorrei arrivare a
raddoppiare la flotta da qui all’estate». Per l’assessore Franca Foronchi, «è un
ulteriore passo per la mobilità sostenibile e la qualità dell’aria. Mandiamo un segnale
forte». Precisa il mobility manager comunale Thomas Flenghi: «In base ai dati
raccolti comprenderemo meglio anche i flussi. Un elemento in più, che servirà in fase
di progettazione».
CARATTERISTICHE – «Le bici, con cestino e sellino regolabile, presentano un
design innovativo. Sono equipaggiate con gps, tessera sim e lucchetto intelligente
brevettato», rilevano da Mobike. Sulla manutenzione: «Abbiamo lavorato sulla
sicurezza del servizio. Il comportamento degli utenti è monitorato. E la tariffa viene
modificata per premiare l’utilizzo corretto e responsabile». Capitolo furti e danni: «I
componenti non possono essere utilizzati su altre biciclette: le bike sono tracciabili,
dotate di antifurto e alcune parti, tra cui i freni, si azionano solo in caso di attivazione
con l’app».
FUNZIONAMENTO – Scaricando da smartphone l’applicazione gratuita ‘Mobike’
(su App Store o Google Play) si genera un account. «L’utente riceve un codice di
verifica da inserire per il deposito, totalmente rimborsabile (‘borsellino elettronico’
caricabile con carta di credito o bancomat, ndr). Poi con l’app si consulta la mappa
per individuare la bicicletta più vicina. Si può anche prenotare qualsiasi Mobike, per
un periodo di 15 minuti, selezionando la biciletta prescelta. Infine, cliccando il
pulsante ‘sblocca’ sull’app e scansionando il ‘qr code’ vicino al manubrio della
Mobike, si apre automaticamente il lucchetto. Arrivati a destinazione è possibile
lasciare la bicicletta dove si vuole, nel rispetto delle regole, chiudendo la leva sul
lucchetto intelligente. La Mobike tornerà subito disponibile per il prossimo ciclista».
Tariffe: «Partiamo per due settimane con un prezzo di lancio di 30 centesimi per
mezz’ora. Poi si passerà al prezzo di listino di cinquanta centesimi. Nella fase
promozionale l’utente dovrà depositare un euro per attivare il servizio». Oltre
all’utilizzo a consumo, è prevista la possibilità degli abbonamenti: «I Mobike Pass
permettono un numero illimitato di corse gratuite per periodi di 30, 90, 180 e 360
giorni». Esempi: un mensile costa 9,9 euro; un pass per tre mesi si acquista a 24 euro.
«La durata massima di una corsa gratuita con un Mobike Pass è di due ore.
Dopodiché viene applicata la tariffa standard».
COLOSSO – Mobike, con circa tremila dipendenti e liquidità pari a un miliardo «è la
più grande realtà di smart-bike sharing a livello internazionale», puntualizzano dalla
società. L’azienda ha lanciato il servizio a Shangai, nell’aprile del 2016, estendendolo
nel 2017 a 200 città in tutto il mondo. I suoi fruitori hanno percorso più di 2 miliardi
e mezzo di chilometri, pedalando su sei milioni di biciclette. Equivale a una riduzione di oltre 610mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica». In Italia arriva grazie
alla collaborazione con Evlonet.

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