Regione Marche: 1 milione e 700 mila euro per variante di San Lorenzo in Campo

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ANCONA –
Dalla Regione Marche 1 milione e 700 mila euro per il completamento della variante di San Lorenzo in Campo. I fondi sono stati stanziati nella proposta di assestamento di Bilancio approvato dalla Giunta regionale.
“Si tratta di un ingente finanziamento per terminare un’opera incompiuta su cui erano stati già investiti, a partire dal 2009, 8,5 mln di euro per il primo stralcio” dichiara il Vice Presidente del Consiglio regionale delle Marche, Renato Claudio Minardi che ha seguito i lavori sin dall’inizio.
Dopo lo stanziamento di 500 mila euro da parte della Regione Marche per la realizzazione degli espropri per il secondo lotto, Minardi annuncia l’ultimazione di un’opera di importanza strategica alla quale “la Regione attribuisce la priorità e ne assicura la completa sistemazione”.
L’ultimazione della variante di San Lorenzo in Campo consentirà di migliorare e rendere più sicura la viabilità della Strada statale Cesanense 424, arteria strategica di collegamento per l’intera Val Cesano, opera fondamentale per la viabilità di tutta la vallata. In questo momento, gran parte del traffico continua a circolare nella vecchia statale che presenta, nei pressi del centro della cittadina, una strettoia pericolosa e priva di salvaguardia per chi vi circola. Il primo lotto ha consentito di risolvere solo in parte il problema della sicurezza della circolazione. Dopo l’approvazione definitiva del finanziamento da parte del Consiglio regionale, le risorse saranno destinate alla Provincia di Pesaro e Urbino che potrà appaltare i lavori e completare l’ultimo tratto della variante, a tutela della incolumità di automobilisti e passanti.
“Ringrazio il Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, e la giunta regionale – sottolinea il Vice Presidente Minardi – che hanno positivamente e prontamente accolto la richiesta di dare una risposta concreta al territorio, nonostante le risorse esigue disponibili”.
La Provincia di Pesaro e Urbino si trovava nell’impossibilità di terminare i lavori per limiti dettati dal patto di stabilità, nonostante le risorse fossero allora disponibili. L’opera riveste una tale importanza da richiedere un finanziamento regionale mirato, per portare a termine le procedure necessarie, avviare e poi completare definitivamente i lavori.

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