Pesaro e Urbino, per la crisi ucraina export giù del 22,4%

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PESARO – La crisi ucraina rischia di avere ripercussioni molto pesanti sull’economia provinciale. I dati che cominciano ad arrivare, dopo le sanzioni europee ed il conseguente blocco alle importazioni da parte della Russia, sono preoccupanti. I settori più colpiti nel territorio? Il mobile, la meccanica, l’agro-alimentare ed il tessile abbigliamento.

A dimostrazione della gravità della situazione anche il summit di ieri tra i presidenti delle Camere di commercio marchigiane ed i parlamentari sulla crisi ucraina e le sanzioni alla Russia, sulla difesa del Made in Italy, sulla lotta alle contraffazioni dei prodotti marchigiani e sulla riforma del sistema camerale.

“Ad allarmare le nostre imprese in questo momento – dice il segretario provinciale della CNA, Moreno Bordoni – la crisi ucraina e le sanzioni alla Russia per le pesanti ripercussioni sul sistema produttivo della nostra provincia. La Russia è infatti il quarto mercato per le esportazioni pesaresi. Si pensi solo al fatto che nel 2013 le imprese delle Marche hanno esportato in Russia prodotti per 726 milioni di euro. Di questi 72 milioni per i mobili per la gran parte prodotti in provincia di Pesaro e Urbino.

Purtroppo secondo l’analisi della CNA, alle sanzioni che già adesso colpiscono l’export verso la Russia nell’agroalimentare e nella meccanica, si sono aggiunti i prodotti del sistema moda dove si è avuto un calo dell’export verso la Russia del 14,1 per cento nei primi sei mesi del 2014 e del 24,6 per cento solo nel secondo trimestre dell’anno. Ma non è ancora tutto.

“Per effetto della crisi tra Russia ed Ucraina, i costi energetici per le nostre imprese – dice ancora Bordoni – saliranno nei prossimi mesi dell’anno, del 5,4 per cento. Per questo riteniamo che vada ricercato con ogni sforzo in modo per risolvere la crisi e vadano ricercate tutte le soluzioni per mantenere comunque buoni rapporti commerciali con il mercato russo”. La provincia di Pesaro e Urbino con un calo secco delle esportazioni verso la Russia del 22,4% complessivo, è una delle più penalizzate delle Marche”.

“Per parte nostra – dice ancora Bordoni – siamo attivi su più fronti per cercare di aiutare le nostre imprese sui mercati internazionali. Nei prossimi giorni, ad esempio, esporteremo “CNA Idee in Moda”, la nostra sfilata estiva in piazza del Popolo, a Minsk. Porteremo in passerella in Bielorussia il meglio della nostra produzione nel settore del tessile abbigliamento. Ma stiamo attivamente lavorando anche sul fronte della costruzione di reti tra imprese e sui cosiddetti “B to B”, incontri tra imprenditori intenzionati a lavorare in team per aggredire i mercati internazionali”.

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