Pergola, Antonio Baldelli: “Asur garantisca il medico del 118 e non trovi scuse”

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PERGOLA – Il capogruppo di maggioranza Antonio Baldelli replica con dati e riferimenti normativi al direttore Asur Marini che ha dichiarato che a Pergola la situazione corrisponde alla normativa vigente. “Sull’ambulanza 118 non può mancare il medico a bordo per espressa previsione della stessa regione che la individua l’Ospedale di Pergola come sede di Mezzo di Soccorso Avanzato (MSA) nella rete della emergenza. A tal punto ci meraviglia la mancata conoscenza della normativa e di ciò che accade nelle strutture ospedaliere dimostrata da Marini che forse crede di parlare con degli sprovveduti ma si sbaglia. Marini sulla postazione Potes di Pergola racconta cose inesatte: anche l’ultima determina 139 del febbraio 2016 conferma infatti, nel presidio di Pergola, una postazione MSA, ossia un Mezzo di Soccorso Avanzato. E la determina 735 del 2013 prescrive la presenza di un medico e di un infermiere per l’esercizio del MSA. Dunque l’assenza del medico è palesemente contraria al quadro normativo vigente! Marini non sembra conoscere nemmeno le decisioni assunte dalla sua stessa dirigenza in merito al personale del Punto di Primo Intervento. Il PPI di Pergola disponeva infatti di proprio personale medico e infermieristico che però, da luglio 2015, è stato soppresso dalla regione e sostituito con il personale 118 e con personale dei reparti attraverso un protocollo assai discutibile. Dunque fino a metà 2015 il medico di guardia dell’ospedale doveva coprire solo i reparti e non anche il PPI. Ora invece, in caso di due emergenze contemporanee al PPI e nei reparti, il medico di guardia dovrà scegliere chi soccorrere e chi invece lasciate senza assistenza medica. Ci fa specie che un super esperto come il dottor Marini, che percepisce uno stipendio di 155mila euro, oltre al 20% per il conseguimento degli obiettivi e vitto e alloggio se necessario, non conosca tutto ciò”. Baldelli conclude così: “La nemmeno tanto velata minaccia di Marini che dice che non rimarrà inerme non ci intimorisce, anzi ci rende ancor più determinati. Anche perché se, per rispondere al sindaco di un piccolo comune, si sono mossi tutti e sei dirigenti regionali della sanità con tanto di conferenza stampa d’urgenza evidentemente il problema a Pergola c’è ed è pure grave. Problema che peraltro, dopo l’intervento del sindaco di Pergola, è stato denunciato anche dai sindacati con un comunicato stampa pesantissimo. La verità è infatti diversa da quella che racconta l’Asur: la mancanza dei medici nelle postazioni 118 dipende da errate scelte programmatorie della regione e dei suoi dirigenti. È infatti da circa il 2010 che la regione non tiene i corsi di preparazione del personale Potes e da anni che non sostituisce i medici delle Potes pensionati o trasferiti.

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