Ospedale, D’Anna: “un’agonia senza fine”

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FANO – Nell’ultimo periodo si sta vivendo all’Ospedale Santa Croce di Fano un clima di preoccupante e profonda incertezza,ogni giorno vengono cambiate, modificate, decisioni, delibere che complicano la vita a pazienti e operatori.Siamo rimasti al 30 Dicembre 2013, quando il Direttore Generale affermava che L’Ortopedia di Fano doveva chiudere entro il 1° Giugno. A breve,verrà pensionato proprio il Primario di Ortopedia, e tutti i medici, gli infermieri, gli addetti ai lavori vivono uno stato di profonda amarezza ed incertezza, non sapendo quale destino numerico e qualitativo avrà la loro Unità Operativa. Una cosa è certa: che l’attuale primario di ortopedia di Pesaro è in attesa di diventare primario unico Pesaro-Fano. Cosa accadrà poi a dicembre dei reparti di Chirurgia e Ortopedia visto che il primario Dott. Landa andrà in pensione ?La cittadinanza Fanese dovrebbe sapere, che l’ortopedia di Fano, unica fra le ortopedie delle Marche rischia di chiudere. Sarebbe l’ennesima perdita,svilimento, vigliaccata.Inoltre se proprio dobbiamo dire: L’Ortopedia a Fano ha goduto sempre fama, era la più grande e prestigiosa Unità Operativa Marchigiana, e tutt’ora a livello traumatologico risulta al 1°-2° posto nell’efficacia e rapidità nel trattamento delle fratture di femore.Nei prossimi mesi inoltre, con oltre dieci anni di ritardo, partiranno i lavori per le Sale Operatorie di Fano. Per fare cosa, ci chiediamo, visto che il Santa Croce si sta smantellando come tardivamente, sembrano aver capito sindaci e aspiranti tali che sono stati complici di quanto sta avvenendo?In questi due mesi abbiamo assistito al trasferimento dell’Ambulatorio di Nefrologia (per i trapiantati) a Pesaro, con grosso disagio per i pazienti e soprattutto per le famiglie fanesi. C’è stata poi la Riduzione dei posti letto del Reparto di Pediatria dagli attuali undici a sei.A questo punto bisogna fare pressione affichè le decisioni prese a dicembre 2013, che prevedono per giugno la chiusura di Ortopedia a giugno vengano annullate. Se le camere operatorie saranno ultimate non solo chiediamo con forza il loro utilizzo, ma pretendiamo che reparti in via di smobilitazione vengano messi in condizione di lavorare seriamente e con continuità. Insomma chiediamo, vogliamo e pretendiamo che Fano continui ad avere il suo sacrosanto ospedale funzionale, moderno, ed efficiente. Alla favola dell’ospedale unico-marche nord non ci crede più nessuno compresi quelli che l’hanno sempre raccontata e che oggi con la faccia di bronzo cercano di dire il contrario proponendosi come difensori di quanto hanno contribuito a distruggere.

Giancarlo D’Anna

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