Ospedale a Carignano, Gruppo Ambiente e Salute: “Una Valle del Cemento”

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FANO – “Se dovesse andare in porto il progetto di Ospedale Unico Provinciale nella piana di Carignano invece di Valle della Salute dovrebbe essere chiamata Valle del Cemento. Più che di un progetto per il momento sembra che sia poco più di un’idea, ma il disegno della localizzazione pubblicato sulla stampa ci fa capire cosa hanno in testa i promotori. La nuova struttura dovrebbe integrarsi e aggiungersi ai 54000 metri quadri di cemento previsti dal progetto di rilancio delle Terme di Carignano: non è un caso che gli edifici del nuovo nosocomio e dei servizi annessi siano stati collocati nell’area dove il progetto delle Terme prevede il campo da golf e i poliambulatori. Una proposta inaccettabile sotto vari punti di vista.
Il primo riguarda il consumo di suolo agricolo: mentre da anni i documenti d’indirizzo della provincia e della regione sullo sviluppo urbanistico privilegiano il riuso del suolo, l’idea del “Comitato per l’Ospedale nella Valle dell’Arzilla” è quella di costruire una nuova città alle spalle delle aree urbane di Fano e di Pesaro, collegandola con una complanare e ai nuovi caselli del Fenile e di Santa Veneranda, il primo però bocciato dal Ministero dell’Ambiente e il secondo che ancora deve superare la Valutazione di Impatto Ambientale. L’altro aspetto che non viene considerato è quello vincolistico: sull’area esistono varie norme di salvaguardia a tutela dell’elevato valore ambientale, tra cui un vincolo paesaggistico specifico adottato con decreto del Presidente della Giunta regionale nel 1981, lo stesso per cui la Soprintendenza ha tagliato oltre la metà dei metri quadri di cemento previsti per le nuove Terme. Altra questione i soldi, quelli che serviranno a costruire il nuovo ospedale e quelli per le infrastrutture viarie: anche questa proposta non parla delle fonti di finanziamento, né si spiega che fine faranno gli attuali ospedali di Pesaro, di Fano e il nosocomio di Muraglia. Ma la critica più grossa che gli ambientalisti muovono alla proposta dell’ospedale unico, che sia a Carignano o a Fosso Sejore o a Chiaruccia, è che una nuova struttura per la cura degli acuti non può e non deve svuotare i territori dei servizi essenziali, che vanno dalla diagnostica ai poliambulatori e day hospital, dal primo soccorso al post-acuzie, dalla lungodegenza all’assistenza domiciliare, ecc. perché non possono esserci nella provincia di Pesaro ed Urbino cittadini svantaggiati solo perché abitano lontano dalla costa. Quindi qualsiasi proposta che comporterà un inutile spreco di territorio agricolo e che non metta in discussione la riforma sanitaria regionale che ha portato alla chiusura degli ospedali di Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro, sarà duramente osteggiata dalle associazioni che compongono il gruppo Ambiente e Salute”.

Firmato
Gruppo provinciale Ambiente e Salute
composto da: Circolo Rosso e Verde, Italia Nostra Pesaro-Fano, La Lupus in Fabula, Legambiente Pesaro, WWF Soci Pesaro.

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