Normodotati e disabili insieme: “L’integrazione possibile” di Asi

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FANO – Si chiama “L’integrazione possibile” ed è il progetto messo in campo da Asi Pesaro (Associazioni Sportive e Sociali Italiane) mirato all’abbattimento degli stereotipi sociali che vedono, purtroppo, sempre più spesso emarginate le persone con disabilità.

Il progetto, avviato ormai da oltre 10 anni, coinvolge alcune ASD affiliate ad Asi in modo particolare il Fano Rugby, l’Asd Bamboo, l’Asd Sportfly, l’Orange Basket e la Cooperativa Sociale a R.L Polis. Tali associazioni praticano varie discipline o attività sportive per tutte le fasce d’età e lo fanno unite da un unico comun denominatore: l’integrazione.

Tramite lo sport vengono inseriti ed integrati bambini, ragazzi, adulti e anziani con disabilità. Secondo la filosofia del gruppo, la persona con disabilità non è solo chi ha deficit o minorazioni fisiche: è una persona con disabilità anche chi ha un’alterazione della sfera psichica, affettiva, sociale, cognitiva e sensoriale.

Dietro ogni problematica c’è comunque una persona la cui disabilità è solo una parte delle sue caratteristiche e non l’unica in grado di descriverla. Quello che Asi e le associazioni ad esso collegate portano avanti da tempo è un lavoro mirato alla crescita dell’individuo che non viene “isolato” o “ghettizzato”, ma al quale viene fatto svolgere la stessa identica attività dei normodotati, ovviamente seguito da un tutor professionista che valuterà caso per caso la situazione.

Ad oggi sono circa 20 le famiglie che hanno “affidato” un loro caro all’attività sportiva e ricreativa di Asi, credendo nella forza del progetto “che – sottolinea Giorgio Brunacci, responsabile del progetto – è un importante elemento di crescita non solo per i disabili, ma anche per gli operatori che li seguono e per tutti gli altri fruitori dei corsi che stando a stretto contatto con loro hanno la possibilità di cogliere quelle sfumature che ai più sfuggono”.

“L’integrazione dà e genera fiducia – spiega Francesca Petrini, presidente di Asi Pesaro -. Pensiamo a cosa possa significare per un soggetto con disabilità sentirsi parte integrante della società, sentirsi portatore degli stessi diritti e doveri di chi gli sta intorno. Il progetto vuole offrire proposte concrete a questi bambini, ragazzi, adulti o anziani e un percorso di confronto con i propri pari, momenti di scambio che donino loro un protagonismo spesso negato. Partire dallo sport è una scelta sicuramente vincente poiché lo sport ha in se una funzione salutistica, educativa, ricreativa. Questo progetto – continua Petrini – è condiviso con tutti i soci delle Asd coinvolte, ovvero un numero di circa 1.500 persone così che tutti si possono muovere nella stessa direzione, con gli stessi obiettivi, con tenacia e grinta come, giustamente, fanno i componenti della stessa squadra sportiva”.

Al progetto collaborano il Job di Fano, gli assessorati ai Servizi Educativi e alle Politiche Sociali del Comune di Fano e la Provincia di Pesaro-Urbino, enti che hanno attivato convenzioni per l’inserimento di minori in situazioni di fragilità sociale, progetti borsa lavoro per l’integrazione sociale delle persone in situazione di handicap, convenzioni di tirocinio, formazione ed orientamento studiando di volta in volta la situazione più adatta.

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