Monte Porzio, pedofilo abusa di una bambina di 10 anni. Maestra dà l’allarme

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FANO – I militari della Stazione Carabinieri Monte Porzio (PU) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari nei confronti di un 61enne nativo del posto indagato per violenza sessuale su di una minore. La triste vicenda ha inizio nel 2010 allorquando la vittima frequentava la quinta elementare. L’uomo, di professione operaio, comincia ad avere nei confronti della ragazzina attenzioni particolari. Dagli sguardi si passa alla ricerca del contatto fisico fatto di palpeggiamenti nelle parti intime. Il tutto avveniva nella casa degli zii della ragazza. La casa era frequentata dall’uomo, dirimpettaio, in quanto legato alla famiglia per ragioni di amicizia.

Nell’aprile del 2013 l’uomo avvicina la vittima nei pressi della scuola da lei frequentata afferrandola da dietro, bloccandola e toccandola sul seno. La ragazzina, sconvolta dall’episodio, ultimo di una lunga serie, cambia totalmente atteggiamento ed abitudini di vita. Il cambiamento non passa inosservata ed un insegnate ha la sensibilità di avvicinarsi alla ragazza fino a guadagnarne la fiducia ed apprendere il dramma che stava vivendo.

La vergogna, la paura e le minacce insieme alla giovanissima età avevano indotto la giovane a subire e tacere per molto, anzi, troppo tempo. Convinta a parlarne con la mamma, quest’ultima denuncia il tutto e scattano immediatamente le indagini. Nel corso dell’attività investigativa emergono particolari sconvolgenti. L’uomo avrebbe cercato di toccarla in ogni occasione in cui la incontrava. Arrivava al punto di approcciarla all’interno del supermercato mentre era intenta a fare la spesa insieme alla madre ignara di tutto.

Al termine delle indagini, nel febbraio 2014 il GIP di Pesaro su richiesta del PM emetteva una misura che imponeva all’uomo il “divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi frequentati dalla stessa”.

Notificato l’atto, i militari della Stazione Carabinieri di Monte Porzio non hanno perso di vista l’uomo monitorando costantemente le sue abitudini di vita. L’attenzione morbosa dell’uomo non veniva meno e, equivocando sul fatto che fosse in luoghi preclusi dall’Autorità Giudiziaria a causa del suo lavoro, ha continuato a violare gli obblighi impostigli. L’Arma locale ha segnalato ogni violazione all’autorità competente finché non è stata emessa una misura maggiormente afflittiva che imponesse all’uomo l’obbligo di permanere all’interno dell’abitazione restituendo finalmente serenità e gioia di vivere alla vittima.

1 COMMENT

  1. “una misura maggiormente afflittiva”??? CASTRATELO e fategli portare i suoi maroni appesi alle orecchie, altrochè “afflittiva”! fossi stata la madre della bambine lo avrei tirato sotto con la macchina…ops…è stato un incidente, mi è sfuggito il piede dal pedale del freno! 🙁

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