Monsignor Piero Coccia al San Salvatore: “Tutti più operativi sul piano della misericordia”

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PESARO – “Se c’è una forma di misericordia, è la miseria della fragilità umana, fisica e interiore”. Non poteva che partire da qui, l’arcivescovo Piero Coccia, durante l’incontro con i sanitari dell’ospedale San Salvatore in occasione delle consuete visite nell’ambito della giornata mondiale del malato. In fondo questo è l’anno del Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco.

“Tutti dobbiamo essere più operativi sul piano della Misericordia, intesa come miseria che muove il cuore – incalza l’arcivescovo -. Per i sanitari significa aprirsi alle necessità di pazienti e familiari, di persone che si rivolgono a voi non solo per motivi professionali, pure umani e – dico io – anche cristiani. State facendo un grande sforzo con ottimi risultati – dice ai tanti medici e infermieri, accompagnati dal direttore generale Maria Capalbo, riuniti in Cappella -. Siete di conforto nonostante risorse sempre più limitate e tutte da riorganizzare. Ecco qui la misericordia”.

Monsignor Piero Coccia dialoga con tutti, medici e infermieri, prima di prendere le scale e, come di consueto, entrare in ogni singola stanza di degenza per incontrare chi attende di entrare in sala operatoria, chi ha già subito un intervento o semplicemente chi deve essere visitato o fare un esame. Una lunga mattinata all’ospedale San Salvatore centrale.

E’ passato in tutte le stanze, ha parlato e pregato con ogni paziente mandando all’aria la tabella di marcia: con pazienza entra in Pronto Soccorso, sale in Chirurgia, Urologia, Ortopedia, negli ambulatori di otorino e oculistica, in Cardiologia, Rianimazione e Medicina d’urgenza. Non ha ancora finito: continua in Neurochirurgia, in Dialisi, Neurologia, Pneumologia, Pediatria, Ostetricia, per chiudere in Medicina Interna.

E domani si ricomincia dall’ospedale di Muraglia dove Piero Coccia incontrerà i pazienti e gli operatori di Ematologia, Oncologia e Malattie Infettive. L’appuntamento è alle 9, nella sala di attesa della Radioterapia e Medicina Nucleare, per tornare a parlare di Misericordia.

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