Mobilità a Bellocchi, lettera aperta a Sindaco e Assessore

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FANO – “Sig. Sindaco, Sig. Assessore, la condizione della mobilità a Bellocchi è insostenibile ormai da troppo tempo. Da sempre segnalata come uno dei problemi più seri della nostra comunità, non ha avuto da parte delle amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo la dovuta attenzione. E’ stato calcolato che sono 5.000 i veicoli che percorrono ogni giorno la I^ Strada nel doppio senso di marcia creando disagio a chiunque voglia muoversi a piedi o in bicicletta.
Molte sono le ragioni di questa situazione tutte riassumibili nella mancanza di una progettualità che, insieme all’espansione urbanistica residenziale e industriale-commerciale della zona, avrebbe dovuto prevedere anche le conseguenze socio-ambientali e porre rimedio ai problemi più acuti. Quello del traffico è uno di questi poiché in mancanza del completamento della XXVI Strada nel tratto che dovrebbe congiungere la V^ Strada con la VI^, tutto il traffico veicolare si riversa sulla I^ che, non più larga di 5 metri, costringe a sensi unici alternati e crea difficoltà alla circolazione del mezzo pubblico di trasporto, ad ingorghi frequenti, alimentati da una indisciplina diffusa tra gli automobilisti che mai si è cercato di arginare con il più normale dei metodi di regolazione del traffico di cui una amministrazione comunale disponga: la presenza del vigile urbano con il compito di dissuadere e, se del caso, punire infrazioni e abusi.
La parte del paese che definiamo storica proprio perché è il risultato di una lunga sedimentazione di pratiche di vita e di sensibilità che si sono sviluppate nel tempo all’interno della comunità, si misura oggi con realtà nuove, frutto di interventi urbanistici che hanno interessato una vasta area del quartiere e che ne hanno condizionato e modificato profondamente il volto e le caratteristiche sociali originarie. Che segneranno ancora di più il territorio se andranno in porto i propositi di nuove e ulteriori edificazioni previste dal piano urbanistico secondo una visione edificatoria ipertrofica che previlegia il consumo di suolo alla rigenerazione urbanistica e alla qualificazione abitativa secondo principi di sostenibilità ambientale.
Perciò, data l’urgenza, occorre valutare l’opportunità di una revisione del Piano regolatore che moderi l’impatto sul territorio anche a costo di affidare il completamento della XXVI Strada ad un intervento a intero carico dell’Amministrazione comunale invece che alla realizzazione di nuovi edifici residenziali in quell’area.
Nella speranza che le ultime elezioni comunali avrebbero potuto rappresentare un punto di svolta con la nascita di una amministrazione di centro sinistra (di fatto poi avvenuta), nella fase di elaborazione programmatica, ci sono stati alcuni incontri di cittadini impegnati per il raggiungimento di questo obiettivo politico nel corso dei quali è venuta maturando l’idea di affrontare, in un più ampio disegno di riqualificazione urbana, alcuni nodi strutturali della attuale condizione del nostro quartiere. Il quale, come è ben visibile a tutti, necessita di una pluralità di interventi ma nell’ambito di una visione generale che affronti i problemi con una certa organicità.
Per quanto ci riguarda pensiamo che le nostre aspirazioni debbano essere sostenute da un livello di progettualità elevata e che in questa direzione debba essere richiesto l’impegno della Amministrazione comunale. Quindi, interventi parziali, temporanei ovvero anticipatori di soluzioni definitive debbano stare dentro un quadro di impegni politici che li giustifichino anche agli occhi dei cittadini altrimenti si rischia di non avere il necessario consenso.
Sappiamo che l’Amministrazione comunale, prima con il vice sindaco Stefano Marchegiani, ora con l’Assessore Cristian Fanesi che gli è succeduto nella gestione della delega sulla mobilità, hanno avviato l’iniziativa per intervenire finalmente sul traffico del nostro quartiere, mettendo allo studio una soluzione utile anche se non definitiva. E tempo che tale soluzione sia presentata ai cittadini di Bellocchi perché, insieme a loro, si decida il da farsi in tempi ragionevolmente brevi.
La proposta che di una diversa viabilità lungo parte della 1^ Strada va concepita come stralcio di un intervento più generale che possa dare un assetto definitivo al problema. E’ opinione comune che solo il completamento della XXVI Strada di cui si diceva sopra, potrà dare una soluzione definitiva al traffico sulla 1^ Strada che appare oggi il problema più acuto. I dati forniti dallo studio dell’Ufficio tecnico sulla quantità di veicoli mediamente circolanti non lasciano dubbi a riguardo ed evidenziano altresì l’urgenza di intervenire anche con riferimento ai problemi di sicurezza e di salubrità dell’aria per coloro che abitano lungo la 1^ Strada o vogliono muoversi con mezzi diversi dall’automobile.
Il progetto, per come lo si conosce, ha bisogno di essere ulteriormente approfondito poiché la questione della mobilità a Bellocchi non può limitarsi alla sola percorrenza a senso unico di parte della 1^ Strada. Anche a causa della mancanza di qualsiasi intervento di controllo del traffico e di repressione degli abusi che quotidianamente vengono commessi, l’uso dell’auto ha assunto caratteristiche molto particolari poiché le auto occupano ogni spazio in modo assolutamente anarchico, si muovono non rispettando i limiti di velocità, occupano gli incroci, sostano nei lati della strada in cui la carreggiata è più stretta, l’uso dei parcheggi disponibili viene spesso ignorato preferendo sostare davanti agli esercizi commerciali esistenti lungo la 1^ Strada, molti cittadini utilizzano l’auto anche per piccoli spostamenti proprio perché pensano che sia loro diritto depositare la macchina dove fa più loro comodo incuranti del disagio che possono provocare ad altri.
Ciò che c’è da fare quindi è anche lavorare su un cambiamento di mentalità sospinto da interventi strutturali che portino a limitare fortemente l’uso delle auto in favore di una mobilità mite ciclo pedonabile. In termini operativi occorre cambiare la prospettiva con cui guardare al problema: non preoccuparsi solo di trovare una soluzione per il traffico veicolare ma proporsi di favorire la ciclo pedonalità delle strade di Bellocchi stabilendo una vera e propria gerarchia tra le modalità di movimento in alcune zone e contesti dando assoluto rilievo e preferenza all’uso della bicicletta e all’andare a piedi.
I problemi connessi con l’avvio del progetto di una nuova mobilità in questa prima fase sono relativi:
1. alla necessità di acquisire il più ampio consenso tra i cittadini mostrando i vantaggi che fin da subito, ma ancor di più in prospettiva, possono derivare in termini di migliore vivibilità nell’ambiente: minore traffico e più sicurezza nel percorrere le strade a piedi o in bicicletta, meno inquinamento, facilitazione nella fruizione degli esercizi commerciali con possibilità di miglioramento e ampliamento della stessa offerta merceologica e della qualità della gestione. Questo è uno snodo importante poiché occorre rovesciare la percezione prevalente per cui la limitazione nell’uso dell’auto sfavorisce l’esercizio commerciale di prossimità, il piccolo discount, i bar, la pizzeria, la gelateria, il/la parrucchiere/a, la farmacia, la macelleria, il negozio di elettrodomestici ecc…(cito esattamente le presenze commerciali lungo la 1^ Strada) cosicché i commercianti siano i primi sostenitori della ciclo pedonalizzazione delle strade.
2. al rifacimento, con criteri di qualità, del fondo stradale della 1^ Strada dalla rotatoria fino all’incrocio con la X^ Strada. L’ attuale situazione di forte deterioramento è fonte di un profondo, prolungato e diffuso malcontento da parte dei cittadini che contribuisce, oltre ad accrescere il disagio e la pericolosità qualunque sia il mezzo con cui ci si muova lungo la I^ Strada, a scoraggiare comportamenti virtuosi e rispettosi dei diritti di tutti.
3. alla cura della segnaletica orizzontale e verticale così da rendere evidenti i modi di fruizione delle strade (zona ciclabile e pedonabile, limiti di velocità, zone di sosta con conseguenti divieti ecc…).
4. all’utilizzo delle strade adiacenti la 1^ Strada, anch’esse ora destinate prima di tutto al parcheggio permanente delle auto piuttosto che essere fruite per il miglioramento della mobilità mite dell’intero sistema viario.
5. all’assicurare una regolare presenza dei vigili urbani con funzione di dissuasione e repressione di infrazioni e abusi.
6. alla necessità di considerare Bellocchi parte della “Citta dei bambini e delle bambine” e dunque prevedere la possibilità di andare a scuola da soli, potendo fruire di un contesto che ne favorisca la pratica sia dal punto di vista strutturale (marciapiedi, attraversamenti con marciapiedi sopraelevati in grado di ridurre la velocità del traffico e pista ciclabile lungo la XXVI^ Strada) sia dal punto di vista di una intera comunità che, opportunamente coinvolta e sollecitata culturalmente in questa direzione, assuma su di sé la cura di rendere la pratica di andare a scuola da soli una realtà e una opportunità educativa di sviluppo dell’autonomia del cittadino-bambino. Pare assai opportuno che in questa direzione sia coinvolto il Circolo delle donne e degli uomini anziani del quartiere i quali, proprio perché appartenenti alla generazione anagraficamente più distante dai bambini, vedrebbero così particolarmente valorizzato il loro contributo alla intera comunità di Bellocchi.
In attesa di una cortese risposta, auguro buon lavoro.

Fausto Antonioni
Coordinatore Partito Democratico Bellocchi-Falcineto

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