M5S: “No alla Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza”

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Bologna, 27/03/2015. A pochi giorni dalla chiusura (31 marzo 2015), prevista con legge nazionale, degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg), tra cui quello di Reggio Emilia, la Regione presenta le due Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza sanitaria (Rems), quella di Bologna e di Mezzani (Pr), che verranno attivate in aprile. Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza sanitaria (Rems) di via Umberto Terracini n. 31 a Bologna. Esterno. Telecamere e recinzioni di sicurezza. ARCHIVIO AUSL BOLOGNA – Foto Paolo Righi/Meridiana Immagini

FOSSOMBRONE – “R.E.M.S. sta per Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza, che sostituisce gli O.P.G., ospedali psichiatrici giudiziari, che a loro volta sostituivano i vecchi manicomi criminali.
Nate per effetto della legge “svuota-carceri”, le REMS sono strutture residenziali sanitarie gestite dalla sanità territoriale in collaborazione con il Ministero della Giustizia, ove competente. Queste residenze garantiscono l’esecuzione della misura di sicurezza (detenzione) e, al tempo stesso, l’attivazione di percorsi terapeutico-riabilitativi territoriali per i soggetti a cui è applicata una misura alternativa al ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario o all’assegnazione a casa di cura e custodia. Sono “politicamente corrette”, ma nessuno le vuole nel proprio territorio per lo scarso livello di sicurezza che le contraddistingue. Nelle REMS, infatti, non c’è più la sorveglianza svolta dalla Polizia Penitenziaria. Sono strutture “più morbide” ad indirizzo sanitario la cui vigilanza interna è demandata ai medici, agli operatori socio-sanitari, agli psichiatri e, forse, ad un paio di vigilantes. Attualmente l’ASUR Marche, per il mancato rispetto dei tempi di costruzione, ha individuato una REMS provvisoria presso una struttura privata nel comune di Montegrimano Terme.
Mentre i cittadini forsempronesi chiedono una riqualificazione della città, il PD regionale ed il PD locale, con in testa il vicesindaco Chiarabilli, sono favorevoli alla costruzione di una REMS a Fossombrone, pensando solo all’aspetto economico e senza considerare come tale struttura possa danneggiare l’immagine della città, diminuendone la qualità della vita per le paure ed i rischi che essa genera.
Stiamo parlando di strutture che ospitano detenuti considerati socialmente pericolosi e con problemi psichiatrici che, al termine della pena in carcere, vengono trasferiti nelle REMS. Per l’avv. Picuti «l’ordinamento, prima di sperimentare la guarigione dei criminali psichiatrici, ha il dovere di garantire il loro internamento e l’incolumità delle persone». È il caso recente di Luigi Chiatti – il “mostro di Foligno” che nel 1993 uccise i piccoli Simone e Lorenzo – che il 4 settembre scorso, per fine pena, ha lasciato il carcere per essere ospitato, per i prossimi 3 anni, in una REMS in Sardegna.
Ci si pone la domanda se una struttura con vetri antiproiettile e recinzione antiscavalcamento, controllata soltanto da 2 vigilantes, peraltro non previsti obbligatoriamente, sia sufficiente a proteggere i bambini che vivono al di fuori della struttura da un Chiatti che nel 2004 affermò «…uscirò fra 20 anni e tornerò ad uccidere, ma farò più attenzione…». Anche in sede di perizia psichiatrica, il dr. Andreoli disse senza mezzi termini che il Chiatti «…con l’opportunità di uscire tornerà ad uccidere, e questo lui lo sa perfettamente».
Oggi in Sardegna, domani un Chiatti sotto casa nostra?
Per la sicurezza esterna della REMS attualmente non si prevede un aumento dell’organico delle forze dell’ordine ma si utilizzeranno quelle presenti e già peraltro in numero esiguo, salvo che il Prefetto in futuro non voglia disporre diversamente. Da un punto di vista meramente economico, il personale medico ed infermieristico della struttura non verrà incrementato con nuove assunzioni ma sarà utilizzato il personale già in ruolo o ricorrendo alla mobilità interna. Potrebbe esserci forse un indotto temporaneo derivante dalla costruzione della struttura ma sarà di gran lunga inferiore rispetto al disagio ed ai più che probabili problemi di sicurezza che la REMS produrrà per sempre alla città di Fossombrone. E’ bene che i cittadini sappiano che l’amministrazione comunale di Fossombrone, che accoglie con entusiasmo l’idea di una REMS in città e che porterà chissà quali meravigliosi cambiamenti, è la stessa che ha accettato senza battere ciglio la chiusura del nostro ospedale. La sensazione, ma è quasi certezza, è che gli attuali amministratori applichino le direttive imposte dall’alto per compiacere chi comanda davvero, avendo come obiettivo non il benessere della collettività, ma una carriera politica e delle poltrone ben retribuite.
Prussiani docet…!”.

MOVIMENTO 5 STELLE FOSSOMBRONE

Bologna, 27/03/2015.  A pochi giorni dalla chiusura (31 marzo 2015), prevista con legge nazionale, degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg), tra cui quello di Reggio Emilia, la Regione presenta le due Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza sanitaria (Rems), quella di Bologna e di Mezzani (Pr), che verranno attivate in aprile.  Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza sanitaria (Rems) di via Umberto Terracini n. 31 a Bologna. Esterno. Telecamere e recinzioni di sicurezza.  ARCHIVIO AUSL BOLOGNA – Foto Paolo Righi/Meridiana Immagini
Bologna, 27/03/2015.
A pochi giorni dalla chiusura (31 marzo 2015), prevista con legge nazionale, degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg), tra cui quello di Reggio Emilia, la Regione presenta le due Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza sanitaria (Rems), quella di Bologna e di Mezzani (Pr), che verranno attivate in aprile.
Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza sanitaria (Rems) di via Umberto Terracini n. 31 a Bologna. Esterno. Telecamere e recinzioni di sicurezza.
ARCHIVIO AUSL BOLOGNA – Foto Paolo Righi/Meridiana Immagini

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