Lisippo: la Cassazione manda gli atti alla Consulta, i tempi si allungano

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ROMA –  Si allungano i tempi della decisione sul rientro, o meno, in Italia della statua dell’ ‘Atleta vittorioso’ di Lisippo, attualmente al museo ‘Villa Getty’ di Malibù ed oggetto di un contenzioso tra l’Italia e la fondazione Getty. La Quarta sezione penale della Cassazione ha infatti deciso di mandare alla Corte Costituzionale gli atti giudiziari della vicenda per alcuni dubbi di costituzionalità. Si dilata notevolmente, dunque, l’iter giudiziario per il rimpatrio del capolavoro chiesto dalla magistratura delle Marche.

L’Atleta vittorioso’, rimasto incagliato nelle reti dei pescatori di Fano che lo riportarono a terra nel 1964, comparve per la prima volta – nel 1974, dieci anni dopo la sua ricomparsa dalle acque dell’Adriatico – fra le antichità del Getty che lo comprò per 3,9 milioni di dollari, alla morte del fondatore del trust, il miliardario Paul Getty, contrario ad acquistare un reperto dalla provenienza controversa. La cifra allora sborsata era la più alta mai pagata per acquistare un’opera d’arte dell’antichità. Del resto le statue attribuite a Lisippo e non andate distrutte si contano sulle dita di una mano. L’ ‘Atleta’ è rimasto fuori dalla trattativa fra ‘Villa Getty’ e il Ministero dei Beni culturali che, finora, ha riportato in Italia 40 opere della classicità, tra le quali la Venere di Morgantina.

Il rientro dell’Atleta era stato subordinato, dal museo di Malibu’, all’esito della vicenda  giudiziaria in corso davanti alla magistratura italiana.    Recentemente, tuttavia, i responsabili della collezione di ‘Villa Getty’ hanno avanzato dubbi sul fatto che la statua possa sopportare di essere spostata e affrontare il viaggio di ritorno in Italia. I legali del museo, il professore Alfredo Gaito di Roma e Emanuele Rimini del foro di Milano, ritengono – come hanno già dichiarato – che senza la definizione di un accordo tra il Getty e l’Italia il rimpatrio della statua sarà molto difficoltoso. L’invio degli atti alla Consulta è una decisione che non corrisponde alle indicazioni della requisitoria del Sostituto procuratore generale della Suprema Corte Sante Spinaci che aveva chiesto al collegio della Terza sezione penale – presidente Claudia Squassoni, relatore Luigi Marini – di rigettare il ricorso di Clark Stephen, l’ex curatore del ‘Getty’, che si oppone all’ordinanza di  confisca della statua emessa dal gip di Pesaro il 3 maggio 2012.

Finora il cammino della vicenda ‘Lisippo’ in Cassazione è stato molto travagliato. Inizialmente la trattazione era stata affidata alla Prima sezione penale che, pero’, lo scorso 25 febbraio aveva trasferito il faldone “per competenza” alla Terza sezione. L’udienza era stata aggiornata al sette maggio ma la Quarta sezione, per l’eccessiva mole di lavoro, aveva fatto slittare ad oggi il suo verdetto culminato in un nuovo ‘colpo di scena’ giudiziario. Ancora nulla di fatto. Ora la Consulta dovrà valutare se e quando mettere in calendario il ‘caso’ Lisippo.

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