L’Accademia Italiana della Cucina inserisce nella sua guida l’Osteria della Peppa

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FANO – La Delegazione Pesaro e Urbino della Accademia Italiana della Cucina ha appena inserito l’Osteria dalla Peppa all’interno della Guida nazionale. L’Accademia ha il compito di salvaguardare, l’insieme alle tradizioni della cucina italiana, la cultura della civiltà della tavola, espressione viva e attiva dell’intero Paese. La cucina è infatti una delle espressioni più profonde della cultura di un Paese: è il frutto della storia e della vita dei suoi abitanti, diversa da regione a regione, da città a città, da villaggio a villaggio. La cucina racconta chi siamo, riscopre le nostre radici, si evolve con noi, ci rappresenta al di là dei confini. La cultura della cucina è anche una delle forme espressive dell’ambiente che ci circonda, insieme al paesaggio, all’arte, a tutto ciò che crea partecipazione della persona in un contesto. È cultura attiva, frutto della tradizione e dell’innovazione e, per questo, da salvaguardare e da tramandare. Civiltà della tavola vuol dire prima di tutto civiltà e cioè l’insieme di usi e costumi, di stili di vita, di consuetudini e di tradizioni degli uomini che li condividono. E civiltà del gusto, di quel senso preposto al piacere della tavola – quel gusto capace di affinarsi, di perfezionarsi, di riscoprire sapori perduti e di tentare il palato anche con il nuovo – vuol dire l’insieme dei valori che anche attraverso la tavola un popolo si tramanda, rinnovandoli continuamente, e che ne costituiscono l’identità culturale. Salvaguardare il gusto, quindi, diventa un elemento essenziale per la difesa non solo della civiltà della tavola, ma dell’identità stessa di un popolo. Per la città di Fano la new entry è l’Osteria dalla Peppa il locale inaugurato a fine 2012 in Via Vecchia 8 (Borgo Cavour) gestito da Marco Canestrari e Martina Carloni con i Cuochi Giuseppe Ricchi e Cinzia Landi. Le origini di questo locale risalgono all’inizio del ‘900 quando le osteria con camere erano il luogo in cui si fermavano i viandanti della vicina strada adriatica o i mercanti del foro boario. Nel 2012 è stato riaperto per riproporre i piatti della tradizione; invero, lo slogan del locale è “l’originalità è il ritorno alle origini” (citazione di Gaudì). Questo significa un ritorno ai sapori e ai valori che rappresentano il collegamento con l’agricoltura, l’allevamento e la viticoltura dell’entroterra, ricco di prodotti inimitabili. Le materie prime sono acquistate solamente da allevatori e agricoltori del territorio. Nella Guida sono segnalati come Piatti tipici: tagliatelle con i fagioli, cappelletti in brodo (solo la domenica), pasticciata tradizionale, baccalà al forno, coniglio in porchetta e trippa. il Piatto da non perdere: cresc’tajate con fagioli recentemente presentato in una giornata di cooking show da Giuseppe Ricchi e Ornella Dolci all’Expo di Milano. Marco Canestrari e Martina Carloni hanno dichiarato “per noi questo ingresso nella guida della più importante istituzione culturale italiana della cucina rappresenta un grande riconoscimento e ci raforza nel desiderio di tenere vivi i piatti della tradizione cosi come ci eravamo proposti aprendo il locale cogliamo l’occasione”-dichiarano ancora i due giovanissimi gestori-“per ringraziare la delegazione di Pesaro e Urbino per averci attenzionato e faremo del nostro meglio per tenere alta la bandiera della cultura gastronimica fanese”

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