La solidarietà non va in vacanza

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FANO – “Sono Susan Wanjiru, vivo nella baraccopoli di Soweto e sono la mamma di Michael. Sono una ragazza madre: ho scoperto di essere in attesa di Michael mentre frequentavo la quarta superiore. Appena scoperto di essere incinta mi sono sottoposta ad una visita ed ai test di routine. E’ stata in quella occasione che ho scoperto di essere sieropositiva. Rimasi scioccata e non volevo assolutamente crederci. Nel giro di poche settimane avevo ricevuto due notizie sconvolgenti: custodivo in grembo una nuova vita e un virus mi stava uccidendo e con molta probabilità avrebbe ucciso anche il mio bimbo. Ero demoralizzata e molto confusa ma mia madre mi incoraggiò e mi diede la forza. Sapevo dell’esistenza dell’associazione Call Africa nella baraccopoli dove vivo e intrapresi questo percorso con loro, inserita nel programma PMTCT – Mamma Bambino. Ho iniziato a curarmi, a svolgere visite periodiche e ad incontrarmi con altre mamme come me.

Il 27 Dicembre 2013 ho dato alla luce Michael, il mio bambino. Sin da subito il programma si è preso cura anche del mio bimbo, garantendo cibo e cure per entrambi. Insieme abbiamo seguito tutte le attività con costanza e impegno, a denti stretti e entrambi aggrappati con forza alla vita! Ora Michael ha un anno e 6 mesi ed è sanissimo! Io sono tuttora sieropositiva ma convivo con più serenità e consapevolezza con la mia malattia. A conclusione del programma mi hanno consegnato un incentivo con il quale ho potuto avviare la mia piccola produzione di sapone e guadagnarmi il cibo per me e il mio bimbo. E’ ancora tanto dura la vita…ma guardo Michael ogni sera e ringrazio Dio per averlo fra le mie braccia sano e…per avervi incontrato tramite Call Africa!
Susan Wanjiru

La testimonianza è stata scritta da Susan durante un incontro con altre mamme sieropositve beneficiarie del programma Mamma Bambino. Attualmente L’Africa Chiama sostiene 23 giovani mamme ed i loro bimbi. Da quando è iniziato il programma abbiamo seguito 620 mamme e bambini, di cui il 94% è sano!”.

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