Export: aziende pesaresi a +11,4% nel 2015, prime nelle Marche

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PESARO – “Sono orgoglioso della straordinaria performance delle aziende pesaresi sui mercati all’estero nel corso del 2015: la nostra provincia non è solo l’unica delle Marche a chiudere l’anno con un risultato positivo, ma l’incremento a due cifre è uno dei più alti a livello nazionale”. Lo ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio, Alberto Drudi, commentando il +11,4% dell’export pesarese prodotto durante tutto lo scorso anno. “Mi congratulo con gli imprenditori che hanno avuto fiuto e coraggio nel qualificare ulteriormente la loro presenza all’estero – ha aggiunto Drudi – e ringrazio la struttura dell’ente camerale, che si è impegnata con intelligenza e professionalità per sostenere lo sforzo delle imprese e per creare sempre nuove opportunità di business”.
Nel corso del 2015, le Marche hanno perso quasi 300 milioni di fatturato (passando da 12,5 mln. a 12,2 mln., pari a -2,29%), con Ascoli Piceno (-7,87%) e Ancona (-5,96%) pesantemente in frenata; le imprese maceratesi hanno chiuso l’anno a -1,85%, mentre le fermane sono praticamente stabili a +0,13%.”I segni negativi – ha fatto notare il presidente Drudi – vanno messi in relazione con le sanzioni europee contro la Russia e il blocco che Mosca tiene in vita contro i nostri prodotti dell’agroalimentare: senza questa pesantissima criticità, la media regionale sarebbe decisamente migliore e il risultato del’export pesarese ancora più positivo”.
Quanto ai principali settori dell’economia pesarese, l’arredamento cresce dell’8,87% (da 297 mln. a 323,5 mln.) e la meccanica del 10,83% (da 582,8 mln. a 645,9 mln.); eccellente la crescita della nautica (da 17,9 mln. a 44,9 mln., con un incremento del 151%) e dei prodotti farmaceutici (da 4,5 mln. a 8,6 mln., pari a +90,7%). Segna il passo, invece, il settore dell’abbigliamento (-6,85%, passando da 208 mln. a 193,8 mln.).
Continua a essere la Francia il primo mercato di sbocco per le aziende pesaresi all’estero: nel corso del 2015, il fatturato si è incrementato del 4,25%, passando da 542,2 mln. a 565,3. Dietro ci sono colossi come la Germania (+9,76%, da 412,8 mln. a 453,1 mln.) e gli Stati Uniti (+30,09%, da 353,7 mln. a 460,1 mln.). Secondo Drudi, si tratta di “Paesi il cui Pil cresce e verso i quali i prodotti pesaresi hanno trovato un mercato ricettivo e molto attento all’innovazione”. I numeri confermano la crisi del ‘made in Pesaro’ in Russia: il calo è stato del 26%, con il fatturato che è calato da 298,6 mln. a 221 mln. Bene la performance negli Emirati Arabi Uniti, dove la crescita dell’export è stata del 16,1% (da 118,7 mln. a 137,8). Bene anche le vendite in India (+5,6%).
“Un discorso a parte – secondo Drudi – lo merita la Cina, dove nonostante le contraddizioni economiche, che si registrano anche in questo avvio di anno, con il Pil che viene dato in frenata da tutte le principali organizzazioni mondiali economiche, il fatturato registrato dalle nostre aziende è stato estremamente positivo: +62,4%, crescita che ci porta a sfiorare i 100 milioni di export”.
“Possiamo fare di più e meglio – ha concluso oggi Drudi -, soprattutto spingendo le aziende più piccole a innovare e a proiettarsi oltre i confini nazionali, magari pensando a forme di aggregazione più organizzata oppure a una presenza più solida e coraggiosa sulla rete, che rappresenta un mercato in espansione, sul quale si possono affacciare anche le aziende più solide e strutturate. Uno degli obiettivi su cui oggi stiamo lavorando è anche una presenza stabile e strutturata del mobile pesarese marchigiano sul mercato indiano. Una opportunità che i nostri imprenditori da non perdere.”

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