Export 2017: Pesaro Urbino continua a crescere Drudi: “Le esportazioni traino dell’economia della nostra provincia”

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PESARO – Pesaro conferma il trend di crescita dell’export con un +1,2%. Con oltre 2,5 miliardi di merci vendute all’estero, la perfomance della provincia di Pesaro-Urbino è migliore della media marchigiana (-1,9%),  secondo i dati diffusi dall’Istat, elaborati dal centro studi di Aspin 2000, l’azienda speciale della camera di commercio. “Ormai da oltre quattro anni le nostre aziende continuano a percorrere la strada della crescita sui mercati esteri – ha commentato il presidente dell’ente camerale, Alberto Drudi – Dopo un incremento dell’11,4% nel 2015 e  del 4,6% del 2016 continuare a migliorare è il  segnale che le nostre imprese hanno prodotti di qualità e sono strutturate per affrontare i mercati esteri. Da sempre la Camera di Commercio porta avanti relazioni e accordi con l’Europa, Stati Uniti, Sud-est  Asiatico (  con particolare attenzione alla Cina) e Medio Oriente per favorire vie di sbocco alle nostre imprese, in un momento in cui il mercato interno è incerto. Stiamo recuperando quote anche sulla Russia nonostante le sanzioni e controsanzioni Ue ed è importante il dato verso  la  Germania (+17%), segno che le nostre aziende hanno raggiunto un livello di eccellenza difficilmente riscontrabile nel mondo”. Le aziende locali consolidano la produzione su mercati di riferimento e incrementando i clienti nei paesi del centro Europa. Il primo Paese di sbocco è la Francia (+5% con 305 mln), poi la Germania che fa registrare un +17% con 258 mln di merci fatturate. Seguono gli Stati Uniti (-7,9% con 197 mln), la Spagna (+15% con 144 mln). Poi Svizzera, legato al buon andamento del tessile (+19% con 118 mln) e Polonia (+20% con 102 mln). Il Regno Unito perde un 15% (92 mln) di giro di affari, un calo legato alla Brexit. Torna a crescere la Russia del 13% con 79 mln dimerci esportate. Bene anche Cina (+28% e 63 mln). E’ la meccanica a trascinare l’export pesarese con un +8,1% e 728 mln di merci vendute. Gli Stati Uniti sono i primi compratori con 59, mln (-2,1%). La Francia seconda (58 mln -6%). Crescono la Germania (+18% e 55mln) e la Polonia (+30% con 51 mln). Bene anche la Spagna (+16%) e la Cina (+50%). Tiene l’export del mobile con 317 milioni di euro di fatturati oltre i confini. La Francia è sempre il cliente migliore (+2,6% con 54,4 mln.), seguita da Stati Uniti (-5,1% con 33,5 mln.). La Russia torna il terzo mercato di riferimento e registra una crescita (+4,4% con 27,1 mln) mentre l’Arabia Saudita scende (-21,4% con 25 mln); performance positive anche in Germania (16,2 mln. e +5,5%) e Regno Unito (14,3 mln. e + 1,1%) nonostante la Brexit. Per il segretario generale camerale Fabrizio Schiavoni “il risultato positivo di meccanica e arredo, in particolare verso economie avanzate, conferma il dinamismo delle nostre imprese, vocazione in linea con quanto previsto dal Ministro Calenda di istituire a Pesaro un’apposita struttura specializzata regionale legata al comparto del mobile-arredo e meccanica”. Punto su cui si sofferma anche Gisella Bianchi, responsabile relazioni internazionali: “Abbiamo già iniziato a lavorare su iniziative di incoming per il settore mobile-arredo dalla Russia siberiana. Seguirà a breve un focus sul Vietnam e tutta l’area dell’Asean per il comparto della meccanica e dell’arredo a Pesaro e per l’agroalimentare ad Ascoli. È in programma un altro incontro di lavoro sul mercato tedesco per la subfornitura meccanica e sull’area dei Balcani. Oltre ad attività di formazione specialistica per le imprese che intendono approcciare i mercati esteri”. In crescita anche l’agroalimentare, sempre più settore chiave per l’economia del territorio, come brand di sviluppo. Sono stati esportati prodotti per 52,8 milioni di euro (+4,1%). Da registrare il grande exploit della Francia (+55% con 7,5 mln). Scende la Germania del 16,3% e 5,9 mln di prodotti esportati. Bene Spagna (+24% con 3,8 mln) e Regno Unito (+15,9% con 3,5 mln). Il tessile registra una flessione del 2,7% con 187 milioni di prodotti venduti all’estero. La Svizzera è il paese di riferimento che registra una crescita del 35% con 36,2 milioni di fatturati.

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