Estorsione ai danni di un imprenditore, due arresti

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FANO – I carabinieri di Fossombrone e Fano hanno scoperto i presunti autori di un’estorsione ai danni di un imprenditore edile del posto. L’uomo si era fidato di un proprio operaio, Armando Diana, 50 anni di Villa Literno (Caserta), consegnandogli un Iveco Daily da 33mila euro per tornare a casa sua nel fine settimana. Solo che dopo qualche giorno, Diana avrebbe telefonato al titolare dicendo che il mezzo gli era stato rubato. Un mese dopo avrebbe fatto telefonare all’imprenditore da un complice con la richiesta di 4 mila euro, poi scesi a 3 mila, per riconsegnarli il mezzo. La vittima, dopo aver avvisato i carabinieri, ha voluto fare di testa sua accettando in segreto di pagare i 3 mila senza dire ai militari dove sarebbe avvenuto lo scambio. Così l’imprenditore è partito per Villa Literno per andare a consegnare il denaro all’operaio, che nel frattempo si era offerto di fare da tramite con i malviventi. In realtà, seconda l’accusa, era lui l’ideatore della sparizione del furgone e dell’estorsione. Ma questo l’hanno scoperto più tardi i carabinieri, intercettandolo al telefono. Diana è finito agli arresti domiciliari per simulazione di reato (per la denuncia del furto del furgone), estorsione aggravata e appropriazione indebita. Misura cautelare anche per il figlio Mariano, di 20 anni, accusato di estorsione (deve firmare ogni giorno in caserma) mentre un terzo complice, L.M., di Lusciano (Caserta), è indagato per ricettazione. Quest’ultimo è considerato l’uomo che ha fatto sparire il furgone, in effetti mai più ritrovato malgrado il pagamento del ‘riscatto’. (ANSA)

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