Ecco dove farà la neve in provincia di Pesaro e Urbino

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di Francesco Cangiotti (Geometeo.it) – Rispetto ai giorni scorsi lo scenario meteorologico sul bacino del Mediterraneo ha subito un radicale cambio di circolazione atmosferica. In queste ore proprio il calo del campo barico in sede italica sta favorendo il transito di un impulso di aria fredda di origine artica sarà in grado di determinare, nelle prossime ore, un generale calo termico con precipitazioni nevose sui rilievi del medio versante Adriatico fin verso i 500-700 metri. Proprio questo sistema frontale avrà “l’onore” di aprire una falla barica depressionaria sul Mediterraneo centro-orientale, lasciando campo libero a nuove incursioni di aria artica dapprima marittima e successivamente continentale.

I prossimi giorni da qui ai primi di gennaio 2015 vedranno due principali peggioramenti di stampo nettamente invernale e che, con buona probabiltà, porteranno la neve fino alla costa adriatica.

In sequenza già a partire dal primo pomeriggio di domani assisteremo all’arrivo di un nuovo nucleo di aria fredda artico-marittima che, entrando dalla Valle del Rodano, si tufferà velocemente sulla nostra penisola, determinando la formazione di un minimo abbastanza profondo sulle regioni centrali, in successivo spostamento verso l’Albania nella giornata di domenica. Tale situazione favorirà quindi un deciso peggioramento su gran parte delle regioni centro-settentrionali con precipitazioni che tra il tardo pomeriggio e la serata risulteranno diffuse e anche di moderata intensità sui settori appenninici delle Marche centro-meridionali e tra il Lazio e l’Abruzzo.

In questa fase visto il raffreddamento che già avrà interessato i bassi strati dell’atmosfera grazie alle correnti fredde giunte in queste ore, i fenomeni potranno assumere carattere nevoso sui settori prossimi alla pianura del Trentino, Veneto, Friuli e tutta l’aria pedemontana dell’Emilia e del bolognese. Sull’appennino settentrionale fino alla Romagna la quota neve si manterrà tra i 100 e i 400 metri, per poi salire fin verso i 700-900 metri sul Lazio, Abruzzo e Sibillini.

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Nel corso della giornata di domenica, però lo spostamento del minimo dalle regione centrali verso est- sud-est, farà si che l’aria più fredda presente in quota e sulle regioni settentrionali (termiche a 850 hpa di -6/-7 gradi) tenda ad interessare in maniera più diretta anche il centro, specie il versante Adriatico.

Come evidenziato dalla nostra grafica, nella giornata di domenica il territorio marchigiano sarà interessato da diffuse precipitazioni che a partire da metà mattinata inizieranno a cadere sul pesarese, ma in rapida diffusione al resto della regione. La neve quindi potrà fare la sua comparsa, anche con intensità moderata, su tutta la fascia appenninica interna fino a quote prossime al fondovalle, specie nel pomeriggio, mentre sul comparto collinare il limite delle nevicate si attesterà attorno ai 200 metri di quota con qualche locale sconfinamento anche a quote inferiori in serata nel pesarese. In questo primo peggioramento che interesserà le montagne marchigiane tra sabato pomeriggio e domenica sera potranno già cadere mediamente dai 10 ai 20 cm sui rilievi attorno ai 500-600 metri con punte anche prossime ai 30-50 cm oltre i 1000-1200 metri, specie sui Sibillini.

Nelle prime ore di lunedì il tempo tenderà temporaneamente a migliorare ma nel frattempo la formazione di un vasto ponte anticiclonico (Ponte di Weikoff), che si formerà sul Europa centro-settentrionale, tra l’alta pressione delle Azzorre e l’alta Scandinava aprirà le porte dall’est Europa all’aria molto fredda artico-continentale che si metterà velocemente in marcia verso la penisola italiana.

nevegelo29122014Queste correnti molto fredde con termiche alla quota di 1300 metri fino -12/-13 gradi (con punte anche di -16/-17 sui vicini Balcani) raggiungeranno in breve tempo la nostra penisola iniziando dal versante adriatico. Tali correnti venendo a contatto con i mari italiani ancora relativamente caldi, determineranno la formazione di un minimo ciclonico tra la Sardegna e il basso Tirreno.

Con questo tipo di configurazione le regioni del medio adriatico risulteranno le aree più esposte alle gelide correnti balcaniche che determineranno per molti giorni (da martedì 30 fin verso il 2-3 gennaio) tempo instabile associato a precipitazioni nevose fino a quote prossime al litorale.

In particolare nelle Marche potremmo avere un generale nuovo peggioramento in arrivo dall’Adriatico a partire dal tardo mattino di martedì 30 con precipitazioni a tratti anche moderate che assumeranno prevalentemente carattere nevoso anche lungo la costa, con possibili accumuli anche di qualche centimetro specie nel pesarese e anconetano. I venti freddi da est nord-est determineranno un moderato effetto stau sui settori collinari e appenninici accentuando in parte la fenomenologia.

Nei giorni successivi fino ai primi di gennaio il cielo continuerà a mantenersi irregolarmente nuvoloso con intermittenti rovesci nevosi in un contesto climatico decisamente molto freddo, con valori massimi che si manterranno al di sotto dello zero oltre i 200 metri di quota per almeno 3-4 giorni.

Su questa tendenza però avremo modo di riaggiornarci in maniera più dettagliata nei prossimi editoriali; per ora seguiamo il primo calo termico in atto durante la giornata di oggi e le prime moderate nevicate che interesseranno il nostro appennino a partire dal pomeriggio di domani.

A cura di: Francesco Cangiotti 

fonte: Geometeo.it

26/12/2014

nevegelo29122014

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