Discoteca: 17enne risponde al Pm. “Sono dispiaciuto”. Oggi le autopsie

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ANCONA – Ha fornito “elementi utili alle indagini” il 17enne sospettato di avere spruzzato una sostanza urticante nella discoteca Lanterna azzurro di Corinaldo, che ha provocato nella notte tra il 7 e l’8 dicembre un fuggi fuggi e poi una calca in cui sono morte sei persone. Il ragazzo, fermato l’8 dicembre con due adulti trovati in possesso di cocaina e hascisc, è stato sentito per tre ore dal pm minorile Santa Lebboroni, alla presenza dei suoi legali, gli avv. Andrea Mone e Martina Zambelli, e ha risposto alle domande: è indagato per omicidio preterintenzionale, lesioni dolose e lesioni colpose, dopo che tra ragazzi che erano nella discoteca lo hanno riconosciuto (anche se in maniera piuttosto generica) come autore degli spruzzi di spray al peperoncino. “E’ stato un primo confronto con la Procura. Dispiaciuto? Sì come tutti, nella comunità senigalliese”, hanno detto i due legali.

Il ragazzo, a piede libero per i fatti della discoteca, è invece stato fermato per la droga e domani dovrebbe essere sentito nell’udienza di convalida presso il Tribunale minorile per la vicenda della droga. Per i fatti della notte tra il 7 e l’8 dicembre sono indagati anche sette adulti: i membri della società che gestisce la discoteca (il rappresentante legale Francesco Bertazzi e i soci Quinto Cecchini e Carlantonio Capone) e i 4 proprietari dell’edificio che ospita la Lanterna. Intanto negli uffici della Procura di Ancona si lavora agli atti per un’inchiesta che si preannuncia lunga e complessa. Nel pomeriggio la Procura della Repubblica di Ancona ha conferito gli incarichi per le autopsie ai medici legali Manuel Papi e Francesco Paolo Busardò: gli esami autoptici cominceranno oggi.

Ma ci sono altri accertamenti tecnici da compiere: alcuni riguardano la struttura, le uscite di sicurezza e il loro funzionamento, la rampa con due balaustre, una delle quali ha ceduto, facendo cadere decine di ragazzi gli uni sugli altri, la gestione dell’emergenza. Nelle carte della Procura sono finiti documenti che raccontano tutta la storia della Lanterna azzurra, da magazzino a locale da ballo, oggetto di condono nella seconda metà degli anni ’80. E ancora la natura e la diffusione della sostanza urticante che ha dato il via alla fuga e alla calca dei ragazzi che erano in attesa di ascoltare un dj set del loro trapper preferito, Sfera Ebbasta. Tanti giovanissimi hanno raccontato di un odore acre, occhi che bruciavano, senso di nausea: troppi, per qualche spruzzo di spray al peperoncino, tanto che dovranno essere passati al setaccio gli impianti di condizionamento e quelli che producono fumo del locale. E i pm hanno chiesto di analizzare i vestiti delle vittime per individuare eventuali tracce chimiche di sostanze irritanti. Operazioni che saranno svolte dai carabinieri del Ris. Arrivano buone notizie degli Ospedali Riuniti di Ancona: uno dei setti pazienti ricoverati nelle due terapie intensive è stato trasferito in un reparto per acuti e per lui è stata sciolta la prognosi. Degli sei degenti ancora in terapia intensiva, solo uno rimane in ventilazione assistita mentre gli altri respirano autonomamente.

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