Delitto Ismaele, recuperati coltello e cellulare. Si suicida in Albania lo zio di uno degli arrestati

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SANT’ANGELO IN VADO – Saranno inviati al Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche (i Ris) il coltello a serramanico e altro materiale sequestrato dai carabinieri di Pesaro nel corso delle indagini sull’omicidio di Ismaele Lulli, il 17enne trovato con la gola squarciata a Sant’Angelo in Vado, per il quale sono finiti in carcere l’albanese Igli Meta, considerato l’autore materiale del delitto e reo confesso, e il connazionale Marjo Mema (foto a sinistra). L’arma del delitto, un coltello a serramanico con una lama di 15 cm, e il telefonino di Ismaele sono stati trovati nelle prime ore di questa mattina al termine di una battuta iniziata alle 4 e fatta, con metal-detector, in collaborazione con personale del Nucleo cinofili e della polizia penitenziaria. Erano presenti infatti anche i due accusati. L’iPhone della vittima, trovata nei pressi de “La Gorga dei Morti”, dove i due presunti assassini erano andati a fare il bagno dopo il delitto, è ritenuto importante dagli investigatori perché potrebbe contenere messaggi tra Ismaele e il suo presunto killer, o tra la vittima e Ambera, la giovane macedone fidanzata di Meta, a causa della quale sarebbe scattata la follia omicida dell’albanese, geloso della ragazza e convinto che Ismaele le avesse messo gli occhi addosso. Anche se le indagini hanno permesso di chiarire in tutti i suoi aspetti la vicenda, resta infatti da capire se nel delitto vi sia stata premeditazione, non ancora contestata ai due albanesi.

SUICIDA LO ZIO DI MARJO MEMA: Si è suicidato lo zio di Marjo Mema. Lo riferisce la madre del ragazzo accusato di essere il complice di Igli Meta nel delitto di Ismaele Lulli. Al microfono del giornalista Mediaset Enrico Fedocci la donna ha spiegato che questa mattina suo fratello (che vive in Albania) si è impiccato per la vergogna. La donna si è poi scagliata contro Igli Meta (foto a destra) dopo che il 20enne – che inizialmente aveva scagionato Marjo assumendosi la responsabilità dell’omicidio, nell’interrogatorio di garanzia ha ritrattato, sostenendo che l’amico lo ha aiutato a legare Ismaele alla croce prima di tagliargli la gola.

 

 

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