D’Anna: “Il vero voto di protesta non è l’astensionismo ma la scheda bianca”

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MARCHE – Escludendo coloro che hanno un rapporto di stima e fiducia per un candidato consigliere regionale, in tanti ci chiedono per chi votare alle elezioni del 31 maggio.
Diamo una risposta secca dopo aver analizzato schieramenti e candidati :andare comunque a votare e votare scheda bianca!.
Non si tratta di un “non voto” ma della chiara volontà dei cittadini di partecipare alle elezioni e di rimarcare l’incapacità generalizzata degli attuali partititi non solo di risolvere i problemi ma nella volontà di farlo o quantomeno nel serio tentativo di farlo. I motivi:
Gli schieramenti che hanno maggiori possibilità di vittoria sono quelli guidati da Ceriscioli e Spacca. Oggi si presentano divisi ma sono stati uniti fino a ieri e molto probabilmente torneranno ad esserlo subito dopo le le elezioni. Questo gruppo di potere, a nostro avviso, si è dunque diviso solo “tecnicamente” per affossare definitivamente gli avversari che in buona parte ci sono cascati.
Gli altri candidati , complice anche la nuova legge elettorale, non hanno chance . Le recenti elezioni in Trentino confermano questa tesi. Nonostante tutto i soliti restano in sella e con loro tutto l’apparato burocratico .
Non resta che delegittimarli con una valanga di schede bianche .Schede bianche che hanno tutt’altro significato rispetto alla mancata partecipazione al voto, che non contribuisce a modificare positivamente le cose ,anzi favorisce i partiti organizzati.
Non resta dunque che una strada: quella della scheda bianca .
Ancora oggi assistiamo a giravolte che vedono i massacratori della Sanità delle Marche ergersi a difensori della stessa accompagnati da chi fino a ieri “faceva finta” di contrastare decisioni e delibere. Oggi tutti difensori della Sanità pubblica, ieri l’hanno distrutta tra l’indifferenza di chi doveva difenderla. E così in molti altri settori di competenza delle Regioni.
E allora cosa si inventano pur di accalappiare voti? Temi che nulla hanno a che vedere con le competenze della Regione, promettendo di occuparsi e risolvere problematiche di competenza altrui in un circolo vizioso di false promesse.
In questa situazione all’inevitabile astensionismo deve necessariamente accompagnarsi un voto, un segnale fuori dagli schemi. La scheda bianca.
Non andare a votare o annullare la scheda scrivendoci insulti può essere uno sfogo e tale rimane.
La scheda bianca, nell’attuale situazione,è secondo noi l’unico modo di esprimere la
propria costruttiva protesta. Una forte presenza di schede Bianche inevitabilmente riduce la forza e la credibilità di chi crede di farla sempre franca ed apre nuovi spazi a quanti armati di buona volontà , dopo queste elezioni, vorranno impegnarsi in modo nuovo, serio e obiettivo nella soluzione dei problemi.

Lista Civica D’Anna-Fano Città Ideale

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