Controlli straordinari di polizia, denunciati due campani per furto

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PESARO – Nell’ultimo fine settimana, come preannunciato, la Polizia di Stato ha proseguito i controlli straordinari nell’intera Provincia di Pesaro e Urbino. L’attività, condotta dal personale della Questura, dei Commissariati di Pubblica Sicurezza di Pesaro e Urbino, rinforzato con operatori del Reparto Prevenzione Crimine di Perugia, sotto il coordinamento del Dirigente dell’U.P.G.S.P., ha portato ai seguenti risultati:

autovetture controllate: 170;
persone controllate: 400;
denunce: 1 per inosservanza della misura di prevenzione dell’obbligo di dimora, nei confronti di un cittadino macedone.
Detto servizi di prevenzione, disposti dal Questore di Pesaro e Urbino dr. Antonio Lauriola, sulla base delle indicazioni del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, oltre a rispondere all’esigenza di innalzamento dei livelli di sicurezza imposta dalla situazione di tensione internazionale, sono mirati anche a contrastare i reati contro il patrimonio, come i furti, facilitati, in occasione dei periodi festivi, della maggior presenza di persone negli esercizi commerciali, dall’aumentata circolazione di denaro e delle partenze per le vacanze.
In tale contesto personale della Sezione Volanti della Questura di Pesaro e Urbino ha denunciato in stato di libertà due cittadini italiani, rispettivamente di anni 36 e di anni 38, originari della Campania e residenti nell’entroterra pesarese, per il reato di furto aggravato.
In particolare i due venivano sopresi nell’atto di uscire da un centro commerciale di Pesaro con un giubbotto di marca, del valore di circa 800 euro, rubato poco prima.
Agli Agenti intervenuti sul posto a seguito della segnalazione di un addetto alla vendita, uno dei due, il 36enne, che nella circostanza, dopo aver indossato il giubbotto in questione, aveva cercato di allontanarsi senza dare nell’occhio, si giustificava asserendo di aver voluto provare il giubbotto e di essere poi uscito dall’esercizio, dimenticando di toglierselo. Lo stesso, inchiodato con il suo complice dalle immagini del sistema di videosorveglianza e dal rinvenimento di un tronchesino utilizzato per rimuovere le placchette antitaccheggio, infine confessava il furto.

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