Chiusura stazione marittima Ancona, il M5S chiede al sindaco Seri di intervenire

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FANO – La Giunta Ceriscioli ha deciso di fare l’ennesimo sgarbo ai cittadini marchigiani, in questo caso ai pendolari residenti in regione che lavorano ad Ancona, ipotizzando la chiusura della stazione marittima che permette il raggiungimento del centro della città in poco tempo e senza aumentare i livelli di traffico su strada.
Una scelta sbagliata che vanificherà anni di investimenti pubblici per adeguare le infrastrutture e che penalizzerà oltremodo i lavoratori che si vedranno costretti a scendere alla stazione centrale ed utilizzare altri mezzi pubblici su strada per raggiungere il centro di Ancona.
Non ci sono motivazioni per questa scelta in quanto le nuove misure di sicurezza ipotizzate sono solo una scusa e non hanno fondamento nella normativa.
Il M5S di Fano è al fianco dei propri concittadini che lavorano ad Ancona e che utilizzano la stazione marittima ed ha quindi depositato in Consiglio una mozione per impegnare il sindaco Seri ad intervenire personalmente in Regione per evitare la chiusura della stazione marittima che non ha motivazioni chiare e plausibili, ma crea solo disagi a chi già lavora lontano dalla propria residenza.

Marta Ruggeri
Roberta Ansuini
Hadar Omiccioli

MOZIONE:

Oggetto: SALVAGUARDIA del COLLEGAMENTO FERROVIARIO
ANCONA CENTRALE – ANCONA MARITTIMA.

I sottoscritti Marta Ruggeri, Roberta Ansuini e Hadar Omiccioli, consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle – Fano, propongono al Consiglio Comunale l’approvazione della seguente mozione:
PREMESSO CHE
grazie alla stampa si è appreso che la Regione Marche avrebbe suggerito a FS Spa (e alle Società del Gruppo RFI e Trenitalia), di sopprimere i treni passeggeri e merci nella tratta da Ancona Centrale e Ancona Marittima dal 1 gennaio 2016;
tale richiesta sarebbe stata motivata dal fatto che RFI S.p.a. ha proposto alcuni interventi per la messa in sicurezza dei passaggi a livello posti sulla predetta linea e per raddoppiare la velocità dei convogli;
stando al documento del 2015 “Posizione dell’Autorità Portuale di Ancona” emerge che “L’ANSF (Agenzia Nazionale Sicurezza Ferroviaria) ha emesso le seguenti prescrizioni per consentire la circolazione dei treni: automazione del passaggio a livello del Mandracchio; realizzazione di due nuovi passaggi a livello automatizzati, uno davanti alla Mole e l’altro antistante l’accesso alle aree di imbarco in porto (Facility 1); rafforzamento delle balaustre di protezione della linea ferroviaria”;
stando alla nota ANSF del 23/05/2011 indirizzata a RFI e a TRENITALIA si apprende che: “Codesto Gestore dell’infrastruttura e codesta impresa ferroviaria devono attivarsi quanto prima, anche mettendo in opera le necessarie sinergie, a tutela delle circolazioni nella tratta provvedendo, nel transitorio, a porre in essere opportune mitigazioni dei rischi connessi alle criticità evidenziate. Come prima misura di carattere immediato si chiede, almeno, la chiara individuazione e delimitazione sul terreno delle zone da inibire permanentemente ai pedoni e al traffico stradale al fine di un sicuro transito dei convogli ferroviari, nonché ai fini del tempestivo rilevamento di un eventuale ostacolo che interferisca con la circolazione dei treni, l’imposizione della marcia a vista e, se ritenuto non sufficiente, l’introduzione di ulteriori misure interessanti la circolazione o l’infrastruttura eventualmente interfacciandosi con gli enti preposti alla circolazione stradale”;
CONSIDERATO CHE
mentre l’insieme delle proposte avanzate dagli Enti preposti mirano a potenziare i collegamenti ferroviari in velocità e sicurezza, i risultati concreti sono la soppressione del servizio passeggeri e merci da Ancona C.le a Ancona M.ma: una decisione sbagliata che pregiudica il servizio a centinaia di cittadini fanesi che ogni giorno si servono del treno per raggiungere il centro di Ancona. Una decisione che porterebbe a sostituire con la gomma il trasporto ferrato in netta controtendenza con le politiche nazionali e comunitarie che sono orientate a privilegiare il trasporto su ferro di gran lunga tra i meno inquinanti e proprio mentre è imminente, in sede europea, l’approvazione di una risoluzione sui trasporti che spinge con grande enfasi sul trasporto ferroviario e sul mettere al centro “lo spostamento delle persone” prevedendo consistenti sostegni finanziari;
CONSIDERATO INOLTRE CHE
nel corso degli ultimi anni le amministrazioni locali che si sono succedute, Comune di Ancona, Provincia di Ancona e Regione Marche, hanno investito fondi pubblici, per importi superiori ai 4 milioni di euro, secondo alcune stime non ufficiali, per le infrastrutture della rete ferroviaria locale (stazioni, marciapiedi, ecc.) al fine di dotare la città di Ancona ed il suo hinterland di una metropolitana di superficie, mediante l’uso metropolitano delle linee ferroviarie esistenti e chiudere la Stazione Marittima significherebbe abbandonare definitivamente questo progetto;
la fermata della Stazione Marittima è ubicata al centro di Ancona in fondo al corso principale ed è a tutti gli effetti una fermata metropolitana al servizio degli utenti, ma è posta anche all’interno del porto proprio davanti alle banchine dove attraccano le navi da crociera e di conseguenza potrebbe diventare utile per treni turistici collegati agli sbarchi dei turisti o anche treni con orario cadenzato. Non dimentichiamoci che i turisti esteri sono abituati a muoversi con i mezzi pubblici e potrebbero essere veicolati a vedere e scoprire le bellezze del territorio regionale con programmi dedicati come avviene da diversi anni a Civitavecchia, dove la Sea Train (azienda privata) ma anche Trenitalia organizzano convogli dedicati da Civitavecchia a Roma San Pietro (piccola stazioncina FS proprio a ridosso di San Pietro, proprio al centro di Roma);
VISTO
come sopra evidenziato, il ruolo strategico del collegamento ferroviario ANCONA CENTRALE – ANCONA MARITTIMA anche per il territorio marchigiano;
che la decisione di sospendere i convogli dal 1 gennaio 2016 ha suscitato la giusta e doverosa protesta dei cittadini, delle organizzazioni sindacali e dei Comitati;
IL CONSIGLIO COMUNALE
esprime contrarietà alla soppressione dei treni nel tratto Ancona C.le – Ancona M.ma annunciata per il 1 gennaio 2016;
respinge i tentativi, da chiunque provengano, di mettere in contrapposizione le esigenze del porto commerciale con il trasporto su ferro che possono convivere come dimostra l’esperienza trentennale del porto di Ancona che intelligentemente ha consentito di svolgere le attività commerciali dei veicoli e persino di numerosi treni merci in transito persino oltre lo stabilimento FINCANTIERI;
auspica che i Consiglieri regionali e i Parlamentari nazionali si attivino nelle sedi deputate per scongiurare la soppressione dei collegamenti ferroviari dalla Stazione di Ancona Centrale e Ancona Marittima;
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA A
intervenire immediatamente presso la Regione Marche affinché modifichi la propria decisione e confermi, nel contratto di servizio con Trenitalia, l’effettuazione dei collegamenti anche per il prossimo anno dei convogli tra Ancona Centrale e Ancona Marittima e a migliorare l’efficienza e il confort del materiale rotabile;
promuovere, d’intesa con la Regione, un apposito confronto con il Gestore dell’infrastruttura e l’impresa ferroviaria e con la collaborazione dell’ANSF, per individuare soluzioni che possano contemperare le esigenze insopprimibili di sicurezza con il mantenimento dei collegamenti che non devono essere necessariamente veloci in quel tratto di linea e di invitare RFI a sospendere temporaneamente i lavori già programmati all’esito del confronto;
a riferire quanto prima al Consiglio i risultati delle azioni intraprese.

Marta Ruggeri
Roberta Ansuini
Hadar Omiccioli

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