Centro Studi Vitruviani chiede “una più ampia tutela dei monumenti fanesi” alla Soprintendenza

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Non sta a noi sottolineare il valore storico e culturale rappresentato dalle Mura Augustee di Fano, unitamente all’Arco d’Augusto, per Fano, per le Marche, per il nostro Paese e non solo. La vicenda del recente edificio, costruito a pochi metri dalla “Porta della Mandria”, oggetto di più che giustificate contestazioni da parte di istituzioni come la nostra, ma anche di studiosi, cittadini e visitatori, probabilmente a Voi, anche solo informalmente, ben nota, pone l’assoluta necessità di intervenire.
Molti si sono interrogati su come ciò sia potuto accadere, se le Soprintendenze abbiano potuto visionare il progetto e anche su come sia stato condotto il cantiere durante i lavori. Da parte dell’ufficio comunale competente oltreché dal proprietario è stato risposto che tutto è stato fatto secondo le leggi. Tuttavia il risultato ci sembra dimostri come, anche a Fano, la bellezza della città e del paesaggio possano essere violati con le carte formalmente in regola. Certo esiste il problema di come si scrivono le leggi e i regolamenti edilizi, che troppo spesso dettano norme che vanno sistematicamente contro la bellezza del nostro Paese, tutelata dalla nostra Costituzione ma di fatto deturpata da interessi privati, e purtroppo talvolta anche pubblici, con l’avallo formale, appunto, di leggi e autorità.
Ora il caso di quanto successo dietro la “Porta della Mandria” ha fatto emergere anche il fatto, sorprendente, che le Mura Augustee di Fano insieme all’Arco d’Augusto (diversamente ad esempio dal Bastione Sangallo), godono certo della tutela diretta prevista dalla legge ma non esiste, proprio per il monumento più importante della città, quella tutela indiretta, anche di carattere paesaggistico, che impedisca o limiti in tutte le aree adiacenti, edificate e non, interventi edilizi che possano compromettere totalmente la situazione storicamente pervenutaci, insieme alla percezione anche visiva della bellezza del monumento e del paesaggio urbano.
E’ quindi assolutamente urgente e necessario che gli Uffici da Voi diretti valutino, anche congiuntamente, tale situazione e arrivino prontamente a decretare una più ampia tutela dei monumenti fanesi (siamo peraltro in centro storico che, nel caso di Fano, è sostanzialmente tutta area archeologica), dettando precise prescrizioni per eventuali interventi su edifici, aree libere (pubbliche e private), inferriate, cancelli e recinzioni (almeno quelli che prospettano sulle mura), alberature, ecc., anticipando e comunque rafforzando gli strumenti di tutela che anche la pur necessaria revisione delle norme urbanistico-edilizie in sede di piano particolareggiato del centro storico da parte del Comune di Fano potranno apportare.
Ringraziando per l’attenzione e certi del vostro sollecito interessamento, restiamo a disposizione per ogni eventuale esigenza e collaborazione.

Luciano Filippo Bracci

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