Banca Marche: Fondazioni perdono oltre 500 mln di euro

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ANCONA – Il decreto di salvataggio e risoluzione approvato ieri dal Consiglio dei ministri per il rilancio di 4 banche commissariate presenta oggi il conto alle Marche. La nuova Banca delle Marche spa, che da questa mattina dispone di un capitale fresco di 1.041 mln, ha assorbito le perdite accumulate nel tempo dalla ‘vecchia’ banca chiedendo in prima battuta “sacrifici agli azionisti e ai possessori di obbligazioni subordinate”, come precisa un comunicato stampa pubblicato sul sito web di BM. Si stima una perdita di oltre 500 milioni di euro solo per quanto riguarda le tre Fondazioni ex proprietarie – Macerata, Pesaro e Jesi – dove in queste ore si susseguono riunioni ed incontri per valutare le conseguenze del salvataggio sull’operatività futura. L’impatto è particolarmente pesante per la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, che vede impegnato oltre l’80% del suo capitale in BM da oggi in liquidazione coatta amministrativa: si stima una perdita, dal 2012 ad oggi, di oltre 90 milioni di euro tra azioni e 15 mln di prestito obbligazionario subordinate Upper Tier II Banca delle Marche, sottoscritto nell’estate 2013. ‘Bruciati’ anche i 10 mln di euro delle subordinate sottoscritte dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, che fu chiamata a risollevare i requisiti patrimoniali di Banca Marche pochi mesi prima del commissariamento. Sul fronte delle azioni, Pesaro ha perso oltre 200 milioni di euro. Per la Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata sono 200 i milioni di euro in azioni volatilizzatisi in questi anni. Tra il 2013 ed il 2014, le tre Fondazioni avevano già incassato pesanti svalutazioni delle rispettive partecipazioni nella banca conferitaria. In una notte Jesi aveva ‘bruciato’ 48.079.273 mln di euro in azioni, Pesaro 94.679.702 milioni di euro in azioni, Macerata 80.226.702 milioni.

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