Antognozzi (Prima L’Italia): “I profughi del Plaza di Fano cosa fanno?”

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FANO – “Si era svolto il 26 gennaio scorso l’incontro in Comune (Sala Concordia) per definire il progetto di integrazione e iniziare a pianificare le procedure burocratiche che avrebbero dovuto regolare, attraverso le Associazioni, l’impegno dei profughi a svolgere mansioni socialmente utili; ma, dopo il consueto bla..bla..bla… degli allora relatori: Assessore Marina Bargnesi, Consigliere Comunale di Sinistra Unita Carla Luzi, vari rappresentanti delle Associazioni fanesi e la coordinatrice dell’Ambito Sonia Battistini, le uniche certezze emerse, a distanza di oltre venti giorni, pare siano gli interventi delle Forze dell’Ordine per sedare qualche escandescenza dovuta all’abuso di alcol.

Dico pare e dico uniche , poiché ancora nessuno ci ha comunicato se e dove sono occupati i profughi; a tal proposito, ritengo opportuno e legittimo, per maggior informazione e chiarezza verso la cittadinanza, chiedere alla coordinatrice di Ambito o all’Assessore di riferimento, quali mansioni stanno svolgendo oggi i profughi e quali Associazioni hanno regolarmente fornito loro questa opportunità, inoltre, sarebbe ancor più importante la conferma per conto del Sig. Prefetto della avvenuta formalizzazione di tutte le pratiche di riconoscimento ufficiale dello “stato di profughi” agli ospiti del Plaza di Fano, poiché, in caso contrario, risulterebbero semplici clandestini che andrebbero immediatamente rimpatriati. Si ringrazia per l’attenzione ricordando che i cittadini di Fano restano in attesa di risposte”.

Simone Antognozzi

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