Al Mengaroni, un percorso di consapevolezza per l’autismo

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FANO – Occasione dell’incontro tra il reparto di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale di Santa
Croce di Fano e il Liceo Artistico Mengaroni di Pesaro è stata l’undicesima giornata
mondiale dell’Autismo, dello scorso 2 Aprile.
Queste due istituzioni, fiore all’occhiello della società locale, seppur in ambiti diversi, si
sono ritrovate e hanno dato vita –ciascuna con le proprie specifiche professionalità- a due
momenti di importante riflessione e sensibilizzazione di questo complesso disturbo.
Il primo si è attuato il 5 aprile scorso quando la scuola ha ospitato la direttrice Vera
Stoppioni e le psicologhe del reparto Chiara Tamburini e Claudia Valli le quali -dopo la
visione del film documentario Life animated- sono state disponibili per domande e
chiarimenti e di seguito hanno assistito all’esposizione degli elaborati della mostra
“Identità espressioni ritratti”.
Il 12 Aprile si è completato lo scambio di consapevolezza, condivisione e solidarietà. In
quella data il Liceo artistico Mengaroni con Dirigente, docenti curricolari e di sostegno,
educatori e gli alunni, si è trasferito a Fano accolto dal direttore sanitario Dott. Berselli e
dall’equipe medica del reparto alla presenza di alcuni ragazzi seguiti dal centro con
rispettive famiglie che hanno raccontato la propria toccante esperienza di forza e
speranza. Tra i diversi elaborati esposti alcuni sono ispirati all’arte contemporanea sul
tema del ritratto e dell’autoritratto; attraverso la fotografia del proprio volto si dà forma al
proprio io , dove l’espressione narra di se’ e da’ voce ad una storia personale. Da qui il
tentativo di fissare sulla carta attraverso disegni e manipolazioni la propria identità,
giocando con materiali, oggetti, stoffe, svelando all’osservatore la propria più intima
essenza.
Inoltre sono esposti piccoli libri “emozionali” che rivelano un linguaggio fatto di segni e
colore che raccontano le emozioni come universali e trasversali a tutti ; tavole tattili e
disegni per la comunicazione aumentativa attraverso le immagini per mettere in luce
diversità e identità, patrimonio e risorsa per l’intera comunità educativa.
Fanno parte della mostra anche i disegni sul tema delle emozioni, dove il colore esplode
in tutta la sua forza e si alterna a fasi più segniche dalla linea più vorticosa a volte più
rotonda o più istintiva.
Uno spazio della mostra è stato dedicato all’esposizione delle tele di Edoardo Pelosi anni
7 e di Matteo Meletti anni 22. La pittura ancora una volta, attraverso un linguaggio non
verbale come il segno, il gesto ed il colore è stata capace di essere risorsa e di azzerare il
“limite”.
Preziosi sono state le testimonianze delle mamme Claudia Romagna e Federica
Semprucci
La signora Claudia Romagna, ha sottolineato la grande collaborazione che c’è stata con il
centro riabilitativo di Fano da vent’anni a questa parte, per aver aiutato a sviluppare in
Matteo le capacità a livello cognitivo comportamentale e affettivo relazionale. La mamma
di Edoardo Pelosi, Federica Semprucci ha sottolineato quanto di seguito:
“..Mio figlio Edoardo, è un bimbo di spettro autistico di 6 anni in carico alla Neuropsichiatria
infantile di Fano. Quando Edoardo è stato preso in carico da Fano era non verbale, privo
del ben che minimo strumento che gli permettesse di comunicare i suoi bisogni. Ora,
grazie all’equipe di Fano, Edoardo riesce a comunicare con noi attraverso dei segni tra i
quali c’è anche quello di “colore” perché dipingere è per lui da sempre un’attività
estremamente motivante.
Abbiamo iniziato a dipingere proprio nei laboratori dell’ospedale e poi anche a casa e
adesso è diventato un bellissimo momento di profonda condivisione tra madre e figlio.
Edoardo dipinge quadri astratti e a volte penso che proprio questi quadri siano
l’espressione dell’universo che l’autismo nasconde.
Troppo spesso la società ci fa percepire questi ragazzi come “limitati”, ma l’arte ha il
potere di abbattere tutte le barriere. L’astratto più del figurato ha il potere di evocare il
nostro universo interiore. Così, guardo i quadri di Edoardo e ci vedo la sua anima
“spalmata” su tela con sfumature, spessore, consistenza e movimento.
Il bello è negli occhi di chi guarda, allora sono felice di essere una persona migliore di
fronte ai quadri di mio figlio.”
La dirigente del Liceo artistico Mengaroni Serena Perugini, le docenti curricolari, i docenti
di sostegno e gli educatori hanno messo in luce attraverso il lavoro di gruppo la forza
dell’inclusione.
Straordinario è stato il modo con il quale le due realtà hanno vissuto questa ricorrenza
allineandosi in una reciproca sinergia che ogni giorno per entrambe si rinnova in nome
dell’accettazione, della relazione, dell’inclusione di coloro per i quali tutto sembra la fine
del mondo e invece non è che l’inizio di un nuovo modo di viverlo.
Gli studenti del Menga hanno allestito la mostra con le varie opere realizzate, lasciandole
appese alle pareti del reparto , come dono d’amicizia, come traccia del loro passaggio,
come auspicio di un prossimo incontro, in una mattina di grande emozione per tutti.

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