13 arresti per spaccio, minacce, incendi e usura – VIDEO

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ANCONA – C’è anche un sottocapo della Capitaneria di porto di Pesaro, C.F., 38 anni, siciliano, arrestato in flagranza per detenzione di una pistola serba cal. 6,35 con la matricola abrasa, tra i 45 indagati nell’operazione ‘Damasco’ con cui i carabinieri di Ancona e Fano, coordinati dalla Dda di Ancona, hanno sgominato un’associazione per delinquere che spacciava cocaina, hascisc e marijuana nelle Marche. Tredici le persone arrestate: dieci su ordine di custodia cautelare in carcere firmato dal Gip e tre in flagranza di reato, compreso il sottocapo della Capitaneria pesarese.

I dettagli dell’operazione sono stati illustrati dal comandante provinciale dell’Arma di Ancona, col. Stefano Caporossi, dal comandante del Reparto operativo Americo Di Pirro e dal comandante della Compagnia Cc di Fano Alfonso Falcucci. Con il blitz dei carabinieri, coordinati dai pm Mariangela Farneti (Ancona) e Valeria Cigliola (Pesaro), è stata disarticolata una pericolosa organizzazione che avrebbe fatto capo a Salvatore Fontana, 46 anni, originario di Villabate (Palermo) ma da oltre vent’anni residente a Cupramontana (Ancona), con precedenti per droga e rapina. La banda importava droga dall’Olanda o la faceva arrivare da Napoli tramite un referente campano, figlio di un detenuto rinchiuso nel carcere di Fossombrone in odore di legami con il clan Gionta.

Per gestire lo spaccio, Fontana si sarebbe servito per la zona di Ancona del fratello e del nipote (43 e 22 anni) e di un collaboratore di giustizia legato alla mafia catanese, S.S., 31 anni, residente a Fano, per il Pesarese. Proprio dalla sorveglianza di quest’ultimo hanno preso avvio le indagini, nel cominciate a settembre del 2014. In tutto sono 11 (dieci italiani, tra cui una donna, e un albanese) le persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga: l’organizzazione non si faceva scrupolo di commettere altri reati per recuperare crediti per partite di droga non pagate con metodi paramafiosi. Come l’incendio di un’auto a Maiolati Spontini avvenuto il 17 settembre 2015, e due aggressioni ad altrettanti commercianti di Ancona (acquirenti ‘morosi’ di stupefacente) fatti oggetto di minacce e violenze, ai quali era stato prospettato anche l’intervento di soggetti con legami mafiosi per ottenere il saldo dei pagamenti. Tra i reati contestati al presunto capo della gang anche l’intestazione fittizia di beni a familiari e a terzi.

Tra le persone (di cui sette arrestate) su cui pesa l’accusa associativa figura una donna campana di 39 anni, residente a Jesi, denunciata a piede libero: avrebbe prestato denaro a debitori per droga in difficoltà, pretendendo poi la restituzione con tassi fino al 121%. Nei mesi scorsi i carabinieri avevano arrestato altre sei persone (quattro a Pesaro e due ad Ancona) e sequestrato 316 grammi di cocaina, 333 grammi di hascisc e 142 grammi di marijuana. Contestualmente ai fermi di oggi invece, i 140 militari entrati in azione con il supporto di unità cinofile, hanno recuperato quasi tre kg di hascisc.

31 COMMENTS

  1. Come sempre le forze dell’ordine il loro compito lo hanno svolto molto bene…..
    Adesso vediamo se le leggi fatte da questi parlamentari….
    E la magistratura riusciranno a metterli dentro e buttare la chiave!!!!

  2. Secondo me le forze dell’ordine fanno prima, una volta presi, a riaccompagnarli dai genitori. Come di fa con i bambini. Ah no giusto, poi i ladri degli avvocati, giudici, portaborse ed affini, non guadagnano…

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